«Più di mezza Italia poteva continuare a produrre, inflitti inutili danni al Sud»

Sabato 8 Agosto 2020
«Più di mezza Italia poteva continuare a produrre, inflitti inutili danni al Sud»
«Sulla base degli elementi che sono emersi negli ultimi giorni penso sia obbligatorio da parte del premier riferire al Parlamento». Non ha dubbi Fabio Rampelli, storico esponente di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera.
Onorevole Rampelli cosa la colpisce di più di questa vicenda?
«La cosa più grave è la leggerezza con la quale è stata decisa la chiusura delle attività in più di mezzo Paese. Ampie aree dell'Italia a metà marzo non registravano livelli epidemici gravi come quelli del Nord».
E questo cosa significa?
«Poiché si decise di bloccare gli spostamenti infra-regionali e dunque si erano posti dei freni concreti alla possibile diffusione del virus oltre le zone dove l'epidemia correva, di fatto sono state danneggiate pesantemente tutte quelle aree del Centro-Sud che erano relativamente libere dal contagio. Anzi, in questo modo è stata danneggiata tutta l'Italia».
Si spieghi meglio...
«Se il Sud avesse continuato a produrre ora potremmo fare meno debito pubblico e di conseguenza anche il Nord se ne sarebbe giovato».
Le mosse del governo sono state sbagliate politicamente o lo stesso esecutivo è stato vittima dell'emergenza?
«Come esponente dell'opposizione potrei sparare bordate sul governo. Invece riconosco che l'esecutivo ha dovuto fronteggiare grandi difficoltà fra febbraio e marzo. Ciò detto, Conte ha cavalcato male l'emergenza. Non solo ha danneggiato il Paese ma ha approfittato della situazione per gonfiare la sua popolarità e assegnarsi poteri al di là della dose legittima. Lo stato d'emergenza, ad esempio, è ingiustificato».
D.Pir.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci