Pieve candidata: il simbolo è Zanzotto

Pieve candidata: il simbolo è Zanzotto
PIEVE DI SOLIGOSarà la poesia il vero fulcro di Pieve Cuore Unesco: la candidatura partirà proprio da Zanzotto e dall'istituzione di un parco della poesia a Pieve e in altre...

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PIEVE DI SOLIGO
Sarà la poesia il vero fulcro di Pieve Cuore Unesco: la candidatura partirà proprio da Zanzotto e dall'istituzione di un parco della poesia a Pieve e in altre aree del territorio. Sabato sarà presentata ufficialmente la corsa per istruire il dossier a capitale italiana della cultura 2021: insieme al sindaco, il lavoro importante verrà svolto da un coordinamento di 6 associazione che prende il nome di Vite Illustri Pieve (Vip). Intanto questa mattina è stata inviata ufficialmente la lettera di collaborazione ai sindaci di area Unesco. Il Panevin del 5 gennaio è stato inoltre l'occasione per testare il polso dell'entusiasmo che la notizia della precandidatura ha suscitato sul territorio. Insomma, gli auspici in questa prima fase non potrebbero essere migliori.

GLI ANNIVERSARI
Il ragionamento che l'amministrazione starebbe portando avanti, riguarda anzitutto l'idea di dare nuova linfa a Pieve nei cento anni dalla nascita di Andrea Zanzotto. L'idea sulla quale dovrebbero partire i lavori è l'istituzione di un primo parco letterario nel nome del poeta pievigino, cui dovrebbero seguire altri luoghi simili in provincia. Uno su tutti: l'abbazia di Nervesa, immortalata nelle rime di Zanzotto nel Galateo in bosco. Poi si vorrebbe lavorare sulla musica e in particolare intorno alla figura di Toti dal Monte, di cui ricorrono i 45 anni dalla scomparsa. Poesia, musica e politica: da questo è partita l'avventura di candidare Pieve Cuore Unesco a capitale della cultura italiana. In luce anche le personalità del ministro Francesco Fabbri (100 anni dalla nascita nel 2021), di Giuseppe Toniolo e di tutti gli artisti che hanno frequentato nelle villeggiature estive la città adagiata sul Soligo. Questo potrebbe dimostrare che Pieve ha il giusto dna per essere una piccola perla della cultura aspirando a diventare modello che promuove i valori autentici dell'uomo.
L'ORIGINE
Pare che le prime suggestioni siano nate la scorsa estate, ma nessuno davvero pensava che Pieve avesse le carte in regola per poter accedere alla presentazione del dossier. E invece unica nella provincia di Treviso la cittadina figura nella pre-lista insieme a Feltre, Belluno e Verona. Pochi giorni fa il Mibact ha informato con una nota ufficiale che insieme ad altre 43 città italiane anche Pieve di Soligo e tre altre città venete sono state inserite nella pre-lista. L'iscrizione di tutta l'area a Patrimonio dell'Umanità potrà forse agevolare la candidatura estendendo, in un'ottica che includa oltre alla cultura anche il territorio e il paesaggio delle colline in un unico contenitore. Il centenario dalla nascita di uno dei più grandi poeti del Novecento italiano dà evidentemente una caratura alla candidatura.
LE POSSIBILITÀ

Il bando ministeriale per l'anno 2021 sviluppa un concetto di cultura legato a coesione sociale, innovazione, partecipazione, destagionalizzazione turismo, giovani, inclusione sociale: in sintesi, un concetto dinamico, non statico e museale della cultura. In questo senso, la prospettiva ben si coordina con le caratteristiche di Pieve di Soligo che vorrebbe promuovere, in senso originale e generativo. Il fulcro della candidatura 2021 non è il patrimonio architettonico o le vestigia storiche, quanto la capacità di valorizzare i temi culturali del paesaggio e di promuovere un turismo non legato alle stagioni, anche grazie ad un'offerta diffusa. Il dossier deve essere presentato entro il 2 marzo: il 22 febbraio verrà ufficialmente istituita l'associazione Unesco. Ma da oggi inizierà il tavolo con i sindaci dell'area con l'obiettivo comune di valorizzare il patrimonio di natura e cultura dell'intera area. Un inverno di sfide attende le colline del Prosecco superiore.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino