«Per valorizzare le ville del Brenta bisogna fare rete»

«Per valorizzare le ville del Brenta bisogna fare rete»
ARTE E TURISMO«Le ville della Riviera del Brenta hanno un potenziale enorme, ma non vengono valorizzate perché ognuno fa per sé». E' un invito a cambiare prospettiva per dare...

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ARTE E TURISMO
«Le ville della Riviera del Brenta hanno un potenziale enorme, ma non vengono valorizzate perché ognuno fa per sé». E' un invito a cambiare prospettiva per dare nuova linfa al turismo culturale e al suo indotto quello lanciato da Alberto Passi, presidente di Ville Venete, l'associazione regionale di riferimento per i proprietari di dimore storiche. Il problema è la scarsa attitudine a fare squadra. Tant'è che, in Riviera, di ville iscritte all'associazione ce ne sono solo tre: la Foscarini Rossi a Stra, la Foscari Malcontenta a Mira e l'Alberti a Dolo. Eppure si tratta di un patrimonio vastissimo, al punto che anche i numeri sono imprecisi: di certo ce ne sono almeno una sessantina, molte delle quali si affacciano sul Naviglio. «La Riviera era stata la prima a potersi avvalere di un brand, oggi però è invecchiata, ha perso smalto annota Passi I tour operator ci chiedono itinerari: bisogna cambiare mentalità».

CONFUSIONE
Di tale mancanza di coesione sanno qualcosa i turisti che devono raccapezzarsi tra portali e blog più o meno ufficiali e non sempre aggiornati, pagine Facebook, ma anche app da scaricare sul cellulare, alla ricerca di informazioni spesso frammentarie su orari, aperture e prezzi. «Iniziamo col dire che i clienti fanno perfino fatica a capire quali siano le strutture accessibili riferisce Giuseppe Malerba, proprietario dell'hotel villa Alberti E a dire il vero quelli che arrivano con l'obiettivo di vedere i nostri edifici sono davvero pochi». Eppure ci sarebbe anche una card che dà diritto a sconti sull'ingresso in alcune residenze aderenti al circuito: mettere insieme tutti i pezzi però non è così semplice. «Qua e là nel corso degli anni sono nate varie iniziative racconta ancora Malerba tutte però sono fallite perché mancava una regia. Ci sono piccole reti di privati che organizzano aperture domenicali ma non è facile sapere dove, nè quando. Altri invece accettano visite su prenotazione, ma senza tener conto del fatto che la maggior parte dei nostri turisti alla domenica pomeriggio è già sulla strada del ritorno. Senza contare che ancora oggi mancano collegamenti e servizi, per non parlare di una pista ciclabile».

Nel frattempo alle tappe del Burchiello dovrebbe presto aggiungersi anche villa Giovanelli a Noventa Padovana, in questi mesi oggetto di un importante restauro e che, alla riapertura, verrà in parte adibita a uso pubblico. «Il network è fondamentale - conclude Alberto Passi la Regione sta lavorando proprio in questa direzione con la nuova Odg Riviera del Brenta e Terra del Tiepolo».
Elena Callegaro
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Il Gazzettino