Pelizzato: «A disposizione per cambiare marcia alla città»

Pelizzato: «A disposizione per cambiare marcia alla città»
A disposizione per il governo della città a fianco della politica, ma partendo da un consolidato impegno civico, non più dai partiti e dalle loro dinamiche interne. Tra le...

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A disposizione per il governo della città a fianco della politica, ma partendo da un consolidato impegno civico, non più dai partiti e dalle loro dinamiche interne. Tra le tante candidature della cosiddetta "società civile" a un ruolo nella futura amministrazione comunale, ce n'è una che negli ultimi giorni pare circolare con insistenza, anche per una possibile corsa a sindaco.

Giovanni Pelizzato, 48 anni, esce allo scoperto. Una sorta di "outing" che in realtà, confessa, è la prosecuzione di un impegno culturale - e non solo - che dura da anni. Erede di una famiglia di librai, titolare della Toletta, ideatore di SpazioEventi, ora ha un obiettivo in più.

«Negli ultimi tempi - spiega - ai problemi della città, si è aggiunto lo schiaffo subito dall'amministrazione Orsoni, con 9 mesi di commissariamento. Una condizione che Venezia non merita. Questa è un'ulteriore spinta per chi finora si è impegnato in vari settori della vita cittadina. Non parlo solo di me, ma di tutti coloro nei quali si avverte la voglia di darsi da fare a un livello diverso. È un'assunzione di responsabilità. Il mio è un impegno che parte da lontano, già dai tempi dei 40xVenezia. Ora qualcuno ha addirittura fatto il mio nome come candidato sindaco. Devo dire che la cosa mi ha sorpreso, ma di sicuro in qualche modo mi voglio impegnare». «Del resto - prosegue Pelizzato - Venezia ha un altissimo tasso di interesse civico, più di qualsiasi altra città. Ha tanti problemi e pochi abitanti, ma agguerriti. Certo, c'è il rischio che questo entusiasmo si perda in mille rivoli, che non si riesca a canalizzare in una proposta forte, ma è anche vero che la situazione di Venezia è tale che siamo veramente all'ultima possibilità. Da un lato l'esperienza dei movimenti civici presenta questo rischio di frammentazione, ma deve quindi per questo cambiare passo. Dall'altro anche la politica deve trovare un punto di discontinuità con i vecchi schemi». «La politica a Venezia - aggiunge - si è scollata dalla realtà, dai problemi cittadini. Fare gli interessi della città è uno slogan abusato, ma è un concetto che se riempito del suo vero significato può dare un senso a una nuova politica. Non penso che l'impegno civico sia in antitesi ai partiti, penso piuttosto che sia un sostegno, un pungolo, uno stimolo. La politica è lontana dai bisogni della gente, ma quando si trova davanti ai poteri forti china la testa e delega. Certo, è possibile che i poteri forti siano un rischio anche per i movimenti civici, ma non ci abbiamo mai provato. E questa è l'occasione».
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Il Gazzettino