PONZANOUn Borgo Ruga da dieci e lode si porta a casa il Palio dei 30 anni. Ieri la contrada cannibale ha vinto il Palio dei Mezzadri per la decima volta consecutiva. Stavolta non...
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Un Borgo Ruga da dieci e lode si porta a casa il Palio dei 30 anni. Ieri la contrada cannibale ha vinto il Palio dei Mezzadri per la decima volta consecutiva. Stavolta non è stata un'agile cavalcata. C'è stato fino all'ultimo un testa a testa con la contrada Capitel, che ha avuto la forza di conquistare l'Antico giro della Marchesa, cioè la gara simbolo. Ma non è bastato. La regolarità del Borgo Ruga non ha perdonato. E grazie al jolly giocato in modo saggio, alla fine pur per un soffio è arrivato l'ennesimo trionfo della squadra capitanata da Simone Zanatta ed Enrico Biscaro. Il decimo sigillo di fila. Forse ancora più bello degli altri perché più sudato. Il Capitel ha dovuto accontentarsi ancora una volta del secondo posto. E pensare che la regola del jolly era stata introdotta proprio con l'intento di aumentare le possibilità che le altre contrade rompessero l'egemonia del Borgo Ruga. Niente da fare. «Potremmo pensare a un'ordinanza per mettere il Borgo Ruga agli arresti domiciliari nei giorni del Palio scherza il sindaco Antonello Baseggio battute a parte, la manifestazione è stata un successo. Faccio i complimenti a tutti». Il podio è stato completato da Croce Caotorta, che si è aggiudicata la gara del tiro alla fune. Di seguito, le altre contrade: Minelli, Sant'Antonio, Centro, Barrucchella e Marcà Vecio. La manifestazione è stata come al solito guidata da Walter Luchetta, segretario e anima dell'ente Palio. Negli ultimi tre giorni sugli spalti davanti alla chiesa di Paderno sono passati migliaia di spettatori. Con questa vittoria il Borgo Ruga si è portato a casa un premio d'eccezione: il palio scelto per i 30 anni riproduce un'opera realizzata Beppe Mora, vignettista di fama internazionale. L'artista trevigiano ha dipinto una Madonna su carta fatta a mano, inserendo una serie di elementi che richiamano il mondo agricolo, quello dei mezzadri, appunto.
Mauro Favaro
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Il Gazzettino