PALAZZO MORONI PADOVA «Zone rosse? A Padova ci sono già. Il resto

PALAZZO MORONI PADOVA «Zone rosse? A Padova ci sono già. Il resto
PALAZZO MORONIPADOVA «Zone rosse? A Padova ci sono già. Il resto è propaganda». A dirlo è stato ieri il sindaco Sergio Giordani che è intervenuto sui poteri straordinari che...

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PALAZZO MORONI
PADOVA
«Zone rosse? A Padova ci sono già. Il resto è propaganda». A dirlo è stato ieri il sindaco Sergio Giordani che è intervenuto sui poteri straordinari che il governo ha conferito ai prefetti. Poteri che, tra le altre cose, consentono di istituire all'interno delle città delle zone che possono essere interdette a chi causa degrado.

«Io sono perfettamente d'accordo con quello che ha affermato il prefetto Franceschelli con cui la collaborazione è massima ha spiegato ieri il primo cittadino A Padova c'è già il Daspo urbano che è la stessa identica cosa delle zone rosse». «Da quasi un anno, infatti, in alcune aree della città è in vigore questo strumento che consente al sindaco di allontanare da determinate zone della città chi non ha un comportamento adeguato» ha aggiunto. Nello specifico, il Daspo che è stato introdotto dalle modifiche al Regolamento di Polizia urbana, è in vigore all'interno delle mura Cinquecentesche (quindi tutto il centro storico) e in tutti i parchi e le aree verdi pubbliche presenti nel territorio comunale.
«Mi pare del tutto evidente, che non abbiano alcun bisogno di applicare delle disposizioni che a Padova sono in vigore da quasi in un anno continua il primo cittadino di fatto, abbiamo anticipato delle norme che arrivano solo ora. Norme che, evidentemente, hanno solo una finalità: quella di fare propaganda. Se proprio vogliamo dirla tutta, Noi non ci limitiamo alla repressione. Il nostro Daspo, infatti, prevede che nei casi più complicati vengano coinvolti anche i servizi sociali».

Su tutt'altra linea il senatore leghista Andrea Ostellari: « La sicurezza dei cittadini non ha confini. Vivo all'Arcella e credo che la rinascita di Padova non possa prescindere dalla piena riqualificazione del suo quartiere più popoloso, più ricco di contraddizioni, ma anche di energie positive. Sono felice che il Prefetto abbia annunciato di voler riconsiderare limiti e metodi delle azioni di contrasto alla criminalità, già nel contesto del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Non dubito che vorrà andare fino in fondo. Il Viminale, attraverso il ministro Matteo Salvini, offre armi in più per combattere degrado e illegalità. Penso alla possibilità di estendere i confini delle zone rosse e la durata del divieto di accesso per chi rappresenta un pericolo, che sale a 12 mesi. Non servono polemiche e non serve nemmeno difendere posizioni ideologiche o di comodo. Bisogna guardare alla realtà dell'Arcella e di tanti altri quartieri della nostra città. E, soprattutto, bisogna fare quello che chiede chi in quei quartieri ci vive».
Al.Rod.
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Il Gazzettino