Ovazione per il filantropo modesto

Ovazione per il filantropo modesto
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IL PREMIO
BELLUNO Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, adesso sono più rilassato. Spente le luci del palco, uscito il pubblico dal Teatro, Umberto Fiabane si è sentito sollevato. Il Premio San Martino 2019, si sa, non ha mai voluto apparire. Il grande filantropo della città di Belluno, alla quale il capoluogo e tutti i cittadini della provincia devono acquisizioni importanti per l'ospedale San Martino, è sempre stato dietro le quinte. Nei giornali, per anni, non ha voluto venissero citate nemmeno le iniziali quando si parlava di lui e al momento del taglio del nastro alle numerose donazioni, tra le quali la Pet Tac e il laboratorio ospedaliero per la creazione dei farmaci oncologici, si presentava alle cerimonie e stava defilato tra il pubblico, come uno di loro. Ieri no. Il cerimoniale della consegna dell'ambito riconoscimento, che da tradizione si è tenuto nel giorno dedicato al Santo patrono del capoluogo, imponeva di stare sul palco, tra il sindaco Jacopo Massaro e il presidente del Consiglio comunale Francesco Rasera Berna. E così, contro la sua natura schiva e riservata, ieri mattina al Teatro Comunale ha dovuto cedere al ruolo di protagonista. Ma ricevuta la pergamena del Premio l'emozione è stata troppa per riuscire a dire più di Grazie.

GENEROSITÀ SILENZIOSA
Il pubblico l'ha ringraziato a lungo, il suo cittadino buono e generoso. La platea era piena come non si vedeva da anni e numerose erano le persone in piedi. I lunghi applausi tra un discorso e l'altro delle autorità e la standing ovation al momento della consegna della pergamena hanno sancito l'affetto dei bellunesi per Fiabane. L'uomo, classe 1941, è stato l'inventore del telecomando e del televideo. Negli anni Ottanta era a capo della CME Costruzioni Meccaniche Elettroniche, un colosso che sfornava 20 mila pezzi al giorno ed esportava il 65% della sua produzione. L'azienda è cresciuta fino al 1999, quando Fiabane ha deciso di venderla ad una condizione: che per sei anni i suoi dipendenti non venissero licenziati. Le tecnologie della comunicazione correvano ad una velocità che era diventato sempre più difficile stargli dietro ha spiegato, ieri, alla stampa -. I cinesi già allora copiavano tutto e tutto durava pochissimo, non si faceva tempo a progettare qualcosa che già diventava vecchio. Di conseguenza nel 1991 ho iniziato a cercare qualcuno a cui cedere l'azienda, ma volevo allo stesso tempo tutelare i miei dipendenti. Cuore e altruismo che l'uomo ha poi trasmesso alla sua comunità, una volta tornato a vivere a Belluno dopo anni passati a Milano e poi a Chiavari.
L'AMORE PER LA CITTÀ

Sue sono le più importanti elargizioni alla collettività degli ultimi anni: la realizzazione del Parco Maraga, del quale cura anche la manutenzione, alle attrezzature per il reparto di cardiologia del San Martino, per quello di oculistica e di neurologia. Grazie a lui ora l'Usl 1 Dolomiti è dotata di una Pet per individuare precocemente i tumori e di un presidio per la chemioterapia del cancro. In via di realizzazione, poi, anche un magazzino per gli ausili dell'associazione Cucchini che dovrebbe essere completato entro la fine dell'anno, sempre nell'area dell'ospedale. Andrò avanti a fare tutto quello che ritengo per la mia città ha detto ieri, sollecitato a dichiarare il suo amore per la città. Emozionato e orgoglioso il sindaco Jacopo Massaro, che Fiabane lo conosce da anni proprio per le donazioni. Fiabane è un grande esempio per noi e per i nostri ragazzi - ha detto -. Insegna l'idea di una società non basata sull'apparenza, ci fa capire come ci voglia fatica per essere nobili d'animo e come ci si debba impegnare per riuscire ad essere generosi. Tra tutti i Premi San Martino consegnati questo è quello che più aderisce all'idea di generosità del nostro santo patrono.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino