«Ora è un guardiano che prega per noi»

«Ora è un guardiano che prega per noi»
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Se è finito il tempo delle lacrime per padre Enzo Poiana, a un anno dall'improvvisa scomparsa perdura il ricordo: di stima e di affetto. Una memoria, la sua, che ha trovato testimonianze sentite, come è emerso anche ieri nella liturgia al Santo alla quale sono intervenuti fra gli altri i fratelli fra' Marco, Lina, Amedeo, Gabriella, nonché nipoti e pronipoti, mentre la vecchia mamma Marisa parteciperà oggi alla messa nella chiesa parrocchiale del suo paese, Corona di Mariano del Friuli.

Presenze significative, quelle di ieri in basilica: alpini delle sezioni di Padova e Gorizia coi presidenti Scarpa e Verdoliva in testa, il monaco di Santa Giustina Federico Lauretta col cappello con la penna nera, la Pia Unione Macellai, il Gruppo Euageno devoti di Sant'Antonio, la Veneranda Arca, l'Arciconfraternita antoniana. Ma una testimonianza particolarmente emblematica è stata quella citata nell'omelia da padre Oliviero Svanera, successore di padre Enzo come rettore della basilica e guardiano della comunità dei frati.
Veniva dal carcere di Strada Due Palazzi e recava la firma di Nicola Boscoletto, presidente della Cooperativa Giotto che, come noto, opera all'interno della casa circondariale. Padre Enzo, si sottolinea nel messaggio, «è stato un testimone sempre presente a tutto quello che ci capitava. Ci è stato compagno, fratello, ci ha accompagnato nelle cose belle e ci ha sempre sostenuto nelle difficoltà che attraversavamo. Ci ha fatto compagnia, ci ha voluto bene. I poveri, i bisognosi, e tra questi i carcerati, sono sempre stati per lui una preferenza silenziosa e discreta, ma anche autorevole quando serviva. Aiutava, era vicino a chi aveva bisogno, a chi era nella difficoltà, ma era come se ad aver bisogno fosse lui».

E sul bene compiuto, sull'amore per il Santo, per i pellegrini, per i suoi frati, ha posto l'accento padre Svanera nel prosieguo dell'omelia, nella quale aveva collegato vita e fede del suo predecessore alla lettura biblica compiuta. Padre guardiano, Enzo, e, come l'immagina Svanera, «un guardiano che prega per i suoi fratelli, che mette la fraternità e il bene dei fratelli al di sopra di ogni altro bene. Per vocazione e per grazia, costruttore di pace e capace di dare e ricevere il perdono».
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Il Gazzettino