La richiesta delle dimissioni immediate del sindaco. L'indisponibilità a essere presenti a un consiglio comunale che non abbia la tangentopoli delle terme al primo punto...
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Ma nel corso della conferenza unitaria dei consiglieri comunali delle tre forze politiche, svoltasi ieri al Kursaal anche qualcosa di più. «In questa città è successo qualcosa che non mi aspettavo - ha detto Andrea Cosentino (FI) - gente per bene che si è dovuta comportare come le persone di luoghi dove diciamo che c'è un atteggiamento mafioso. Abbiamo visto feste anomale dove non si paga la Cosap, ma si paga non si sa cosa, che però non va in mano al Comune. Va in mano a una associazione misteriosa. E quando fai gli esposti a questa associazione misteriosa ti arriva a casa una letterina che ti dice attento che ti può capitare qualcosa».
Anche dall'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l'assessore sampietrino Ivano Marcolongo, e gli avvisi di garanzia ai sindaci Luca Claudio e Massimo Bordin, emergono la paura a collaborare e presunte intimidazioni. «Chiediamo le dimissioni immediate del sindaco per far lavorare serenamente la magistratura, fare chiarezza e far tornare Abano protagonista pulita e trasparente nella politica e nell'economia - ha affermato Vanessa Camani (Pd) - Siamo molto preoccupati dall'accaduto ma purtroppo non siamo stupiti, da quattro anni denunciamo un sistema politico poco trasparente». Tra i presenti anche i consiglieri Davide Faggion (FI) e Lidia Pege (Cittadini). Per questi ultimi, Gianpietro Bano ha ribadito «la poca trasparenza dell'amministrazione Claudio fin dall'insediamento» aggiungendo che «oggi ci si spiega perché delle opere avessero dei costi così alti. Ma sarebbe assurdo procedere come nulla fosse accaduto. Può il sindaco ora, ad esempio, indire appalti, e rappresentare il Comune all'Ancot?» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino