Opposizioni sul piede di guerra: «Siamo ignorati»

Opposizioni sul piede di guerra: «Siamo ignorati»
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BELLUNO - (D.T.) «Bello scoprire dai giornali che la prossima settimana c'è la prima seduta del consiglio provinciale». Prime scintille a Palazzo Piloni. Primi effetti della presenza di tre realtà diverse nel nuovo consiglio provinciale. Perché sarà anche di secondo grado, ma la nuova Provincia post-Delrio ha finalmente trovato il sale della democrazia nella presenza di una maggioranza e di un'opposizione. Opposizione che però non è mai stata contattata dalla presidente, finora. «Dopo oltre dieci giorni dalle elezioni, non ho ancora sentito la presidente Larese Filon - dice Ivan Minella, entrato in consiglio nella lista Sindaci e consiglieri per l'autonomia, del Movimento Bard -. Non mi ha mai chiamato. E ho scoperto dai giornali che sono state distribuite le deleghe ad alcuni consiglieri. Eppure, siamo tutti amministratori e lei dovrebbe essere la presidente di tutti». Anche l'altra consigliera di minoranza, Renata Dal Farra (della lista Per le autostrade del futuro) non è stata coinvolta. Nessuna telefonata, nessun messaggio. «La legge Delrio non prevede che ci siano una maggioranza e una minoranza - dice Dal Farra -. Il consiglio tutto è organo che affianca la presidente. Per cui trovo quanto meno poco corretto che lei si trovi al di fuori del consiglio con alcuni consiglieri per prendere le decisioni». Insomma, si preannuncia un consiglio non propriamente all'acqua di rose quello che andrà in scena martedì prossimo (alle 17). All'ordine del giorno ci sono la convalida degli eletti, una variante al piano regolatore di Val di Zoldo, il Pati di Cencenighe e San Tomaso, il parere della Provincia sulla fusione di Falcade e Canale. E soprattutto le misure urgenti per il bilancio 2017.

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Il Gazzettino