Omicidio Guerra, sentito il maresciallo

Omicidio Guerra, sentito il maresciallo
La Procura di Rovigo ha convocato nei giorni scorsi il maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, accusato di omicidio volontario per la morte di Mauro Guerra avvenuta il 29...

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La Procura di Rovigo ha convocato nei giorni scorsi il maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, accusato di omicidio volontario per la morte di Mauro Guerra avvenuta il 29 luglio del 2015. Il militare di 45 anni, all'epoca dei fatti comandante della stazione di Carmignano di Sant'Urbano, è stato interrogato per oltre un'ora dal sostituto procuratore titolare delle indagini Fabrizio Suriano alla presenza del procuratore capo Carmelo Ruberto. Gli inquirenti hanno chiesto a Pegoraro, difeso dall'avvocato Stefano Fratucello, di ricostruire nei dettagli quel 29 luglio e di ricordare quali problemi aveva sollevato Mauro Guerra, il 33enne di Carmignano, laureato in Economia aziendale e di professione buttafuori. Problemi che avevano preoccupato i carabinieri, perchè in almeno un paio di occasioni alcuni residenti del comune della Bassa si erano rivolti ai militari per segnalare un comportamento aggressivo di Guerra. Inoltre, c'era l'episodio dell'editto di Satana, uno scritto delirante del 33enne e presentato dallo stesso ai carabinieri di Carmignano. Insomma, il maresciallo ha ricostruito davanti agli inquirenti quei giorni di luglio ad alta tensione e la dinamica della tragedia. All'inizio di febbraio il pubblico ministero Suriano, ha depositato la conclusione delle indagini sul caso contestando al militare l'omicidio volontario. Secondo la Procura polesana il delitto sarebbe stato commesso mediante l'esplosione di un colpo di arma da fuoco letale, all'indirizzo di parti vitali del corpo della vittima, in assenza di pericolo di vita attuale e concreto per alcun carabiniere in servizio. Il magistrato non ha ravvisato quindi gli estremi della legittima difesa nel momento in cui il maresciallo Pegoraro accorreva in difesa del vice brigadiere Stefano Sarto, a terra sotto i colpi di Guerra che lo stava percuotendo alla testa, a una mascella e alle costole.

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Il Gazzettino