Nuove assunzioni in picchiata In sei mesi 33mila posti in meno

Nuove assunzioni in picchiata In sei mesi 33mila posti in meno
IL RAPPORTOUDINE Nuove assunzioni in picchiata a causa del Covid-19: -33mila nel primo semestre in Friuli Venezia Giulia. Si tratta dei nuovi rapporti di lavoro dipendente...

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IL RAPPORTO
UDINE Nuove assunzioni in picchiata a causa del Covid-19: -33mila nel primo semestre in Friuli Venezia Giulia. Si tratta dei nuovi rapporti di lavoro dipendente attivati nel settore privato (esclusa l'agricoltura), un numero diminuito del 41,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quasi 33mila in meno). Lo rende noto il ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati nazionali Inps. Questa pesante contrazione è l'effetto dell'emergenza legata alla pandemia e delle conseguenti restrizioni nonché della più generale caduta della produzione e dei consumi.

I NUMERI
La flessione ha riguardato tutte le tipologie contrattuali ed è stata particolarmente accentuata per i rapporti che prevedono un termine, in particolare per le assunzioni in somministrazione (-50,4%) e per quelle stagionali (-49,8%). Il periodo marzo-maggio ha registrato un vero e proprio crollo dei flussi di assunzione rispetto allo stesso periodo del 2019 (complessivamente -62,4%) e solo a giugno si rileva una prima parziale attenuazione di tale dinamica negativa (-32,1%). Il mese di aprile è stato quello più critico, con un numero di ingressi nel mercato del lavoro diminuito di oltre l'80% rispetto allo stesso periodo del 2019 (-81,7%). In particolare, le assunzioni stagionali si sono quasi azzerate ad aprile (-97,6% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso) ed anche i contratti di lavoro intermittente, connessi in prevalenza al settore turistico, hanno evidenziato una forte battuta d'arresto (-83,7%). Sempre nel primo semestre sono diminuite le cessazioni dei rapporti di lavoro (-20,5%) e calano soprattutto quelle relative ai contratti in somministrazione (-27,6%). Per quanto riguarda le motivazioni delle cessazioni, la flessione maggiore ha riguardato quelle di natura economica (-36,3%), anche per effetto del blocco dei licenziamenti introdotto dal Governo con il Decreto Cura Italia. Nei primi sei mesi dell'anno in corso, inoltre, è sensibilmente diminuito anche il numero di variazioni contrattuali (-26,7%).
DISOCCUPAZIONE
Aumentano, invece, le domande di prestazione Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), che in regione sono passate da 14.685 a 16.646 (+13,4%, di poco superiore al +12,2% registrato a livello nazionale), a riprova della fase di difficoltà del mercato del lavoro. Lazio (+20,6%), Trentino-Alto Adige (+18,8%) e Valle d'Aosta (+18,2%) sono le regioni dove le domande sono cresciute di più. La Naspi è una prestazione erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perso involontariamente l'occupazione: riguarda tutti i lavoratori dipendenti ad eccezione degli operai agricoli (per i quali è prevista un'altra specifica tutela) e i lavoratori a tempo indeterminato della Pubblica amministrazione.

Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino