«Non chiederemo il Green pass» La sfida lanciata da due pasticcerie

«Non chiederemo il Green pass» La sfida lanciata da due pasticcerie
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LOCALI
ROVIGO Manca poco al 6 agosto, data in cui entreranno in vigore le nuove regole sul Green pass, ovvero la certificazione per accedere a una serie di luoghi, eventi ed esercizi pubblici, come bar e ristoranti, cinema e teatri, piscine e palestre, eventi sportivi e spettacoli. A Rovigo c'è chi ha già annunciato di essere pronto a disubbidire ed esprime perplessità sulle nuove regole che entreranno in vigore.

È il caso di Ernesto Milani, titolare della pasticceria Dolci tentazioni di viale Porta Po, e di Marco Vanin, contitolare della pasticceria Gocce di miele di via San Bellino, che su Facebook hanno chiarito la propria posizione. Sì, perché le nuove regole prevedono delle sanzioni, anche piuttosto salate, sia per chi sarà pizzicato in tutti i luoghi elencati senza essere munito del Green pass, sia per i titolari delle attività o gli organizzatori degli eventi che hanno la responsabilità degli ingressi.
LA SFIDA
«Non sarà una passeggiata, ma siamo pronti a combattere in tutte le maniere» afferma Milani, critico nei confronti dell'efficacia del vaccino anti-Covid e autore di un post social che recita: Noi della pasticceria Dolci tentazioni continueremo a fare il nostro lavoro, non faremo nessun controllo a nessun cliente. Sarete sempre tutti benvenuti. «È una scelta più che ovvia - continua Milani - visto che è una cosa imposta. Io faccio l'esercente di un esercizio pubblico. Non posso, per legge, escludere dal mio locale i clienti paganti, tant'è che se ci fosse un ubriaco molesto, non lo potrei cacciare, ma dovrei chiamare le forze dell'ordine. Hanno messo questa regola della certificazione, ma non ci hanno detto come comportarci. Dovrei chiedere ai miei clienti se hanno fatto il vaccino e se hanno il Green pass. Ma siamo in uno Stato democratico in cui c'è libertà di scegliere se vaccinarsi o meno e non sta a me decidere chi escludere. Io rispetto le scelte di chiunque, basti pensare che siamo in 6 nella mia azienda, tre dipendenti sono vaccinati e tre no. Ma lavoriamo comunque in armonia, siamo una buona squadra di lavoro in cui ognuno si è assunto le responsabilità delle proprie scelte».
SPERANZA BUONSENSO
Marco Vanin della pasticceria Gocce di miele, che conta dieci dipendenti, spiega, invece, di aver deciso di affidarsi al buonsenso dei suoi clienti. Lui, guarito dal Covid e in più vaccinat,o su Facebook si dichiara fermamente contrario al Green pass. «Non ho il diritto di fare dei controlli aggiunge - non sono una forza dell'ordine per arrivare a chiedere un documento a un cliente. Tra l'altro girano già dei Green pass falsi, qualcuno ha già detto che si scaricherà o si farà lo screenshot dcella certificazione di un genitore vaccinato. Se le cose stanno così, dovrei controllare anche un documento di identità per vedere se il Green pass corrisponde alla persona che lo esibisce. Questo non è compito mio. Chi fa la scelta di non vaccinarsi deve essere consapevole che ci sono delle regole e io do per scontato che le conosca. Insomma, ho fiducia nei miei clienti. Poi, nel momento in cui dovesse succedere che arrivi una multa, chi si è preso la responsabilità di fare una cosa del genere pagherà la mia multa e anche i miei giorni di chiusura».

Anche i dubbi di Vanin rguardano le modalità di controllo degli avventori. «Le mattine, specialmente nel fine settimana, ho un afflusso di clienti pazzesco. Dovrei pagare una persona in più che controlli gli ingressi dopo aver già passato due anni tremendi. È improponibile».
Elisa Barion
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino