Nomade ottiene i domiciliari e fugge ancora beffando i giudici

Nomade ottiene i domiciliari e fugge ancora beffando i giudici
Lorenzo Kari ha nuovamente beffato i magistrati. A luglio ha lasciato il carcere Due Palazzi perchè aveva ottenuto i domiciliari. Pochi giorni dopo si è allontanato dalla casa...

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Lorenzo Kari ha nuovamente beffato i magistrati. A luglio ha lasciato il carcere Due Palazzi perchè aveva ottenuto i domiciliari. Pochi giorni dopo si è allontanato dalla casa dei sinti che lo ospitavano. L'evasione è stata accertata il primo agosto e il suo nome è rispuntato nella lista dei ricercati. Al 54enne di Forgaria polizia e carabinieri stanno dando la caccia per eseguire l'ordinanza con cui la Corte d'appello ripristina la misura cautelare in carcere. Kari, conosciuto per le sue scorribande, è entrato anche nell'inchiesta su un duplice delitto: raccontò di essere stato ingaggiato da un imprenditore bresciano per uccidere Trifone e Teresa, dietro un compenso di 100 mila euro, ma la Procura si era invece convinta di aver perso tempo con un detenuto a caccia di benefici. Lorenzo Kari era stato arrestato nel 2015 ad Aviano: aveva messo a segno 24 furti in meno di un mese. A fine giugno si ritagliò un ruolo da protagonista nell'inchiesta sui fidanzati uccisi. Ad agosto gli fu concesso il ricovero al Cro di Aviano senza piantonamento, affinchè seguisse le terapie di cui aveva bisogno, ma il 4 agosto evase e poi, l'11 aprile fu rintracciato in un insediamento nomade a Lobia di San Giorgio in Bosco: era ospite nella roulotte di una nipote e tentò di fuggire scappando da una finestrella e poi ferì il maresciallo che tentava di bloccarlo. Fu arrestato per evasione e resistenza e processato: beneficiando dello sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato, fu condannato a un anno. In quell'occasione l'avvocato Andrea Frank chiese gli arresti domiciliari per motivi di salute. Kari, in attesa della decisione, era stato riportato in carcere, dove è rimasto fino a luglio, quando dalla Corte d'appello di Trieste ha ottenuto la chiave che ha aperto la porta della cella.

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Il Gazzettino