«Nessuna rapina: è la mia fidanzata e abbiamo litigato»

«Nessuna rapina: è la mia fidanzata e abbiamo litigato»
LA CONVALIDABELLUNO «È la mia fidanzata abbiamo avuto un litigio». Così ha iniziato il suo racconto al giudice, che lo ha sentito ieri in carcere, Godfrey Ogbebor, 22enne...

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LA CONVALIDA
BELLUNO «È la mia fidanzata abbiamo avuto un litigio». Così ha iniziato il suo racconto al giudice, che lo ha sentito ieri in carcere, Godfrey Ogbebor, 22enne richiedente asilo nigeriano accolto in una struttura di Vicenza. Il migrante è dietro le sbarre per rapina da sabato sera quando è stato arrestato dai carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Belluno, diretti dal capitano Emanuela Cervellera. I militari sono riusciti a bloccare il profugo al termine di un inseguimento che si è concluso al sottopasso della stazione.

L'UDIENZA
Ieri lo straniero è comparso di fronte al gip Elisabetta Scolozzi, nell'udienza di convalida che si è tenuta nel carcere di Baldenich. Era assistito dall'avvocato Valerio Piller Roner che sostituiva il collega Massimo Montino (legale di fiducia nominato dal migrante che è assistito nella pratica per la richiesta di asilo dall'avvocato Fabrizio Ippolito D'Avino del Foro di Venezia). Alla fine l'avvocato Piller Roner ha ottenuto la liberazione per il suo assistito, che è stato rilasciato, anche se il pm aveva chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere. Il gip ha comunque disposto per Godfrey Ogbebor il divieto di dimora a Belluno. Non potrà più tornare da quella che dice essere la sua fidanzata.
L'ACCUSA
Sì perché la ragazza ventenne, anche lei richiedente asilo e nigeriana (a differenza di quanto si era scritto in un primo momento non è bellunese ndr), è accolta nella struttura di via San Pietro. I due, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbero arrivati in treno a Belluno, sabato sera da Feltre. Insieme si sarebbero incamminati verso il centro e sarebbe nato un litigio: lui voleva restare a dormire nella coop della ragazza. Lei, conoscendo le regole, avrebbe tentato di spiegargli che non era possibile. Lui avrebbe dato di matto e le avrebbe strappata la borsa, fuggendo poi con il portafoglio in cui la richiedente asilo aveva 50 euro. Avrebbe preso la borsa con una violenza tale che avrebbe strappato alla ragazza anche una ciocca di capelli: la nigeriana è stata poi medicata da una guardia medica in caserma, dove ha sporto denuncia.
LA DIFESA

Diverso il racconto del ragazzo, che ha visto bocciare una prima volta la sua richiesta di asilo e che è in attesa della risposta al ricorso presentato in Tribunale. Ha spiegato ieri al giudice di aver litigato con la fidanzata. Che lei avrebbe perso la borsa e che sarebbe caduta. Lui l'avrebbe raccolta, ma poi all'arrivo dei carabinieri sarebbe fuggito. Nessuna rapina quindi: un episodio circoscritto, un litigio tra fidanzati.
Olivia Bonetti
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Il Gazzettino