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PADOVA L'economia padovana ha invertito la rotta spinta da manifatturiero e investimenti, stimolati dal piano Industria (oggi Impresa) 4.0, che ha motivato le imprese a modernizzare gli impianti e i modelli di business.
Nonostante tutto, nel 2017 la molla della ripresa è scattata, caricata dalla sorprendente vitalità delle nostre fabbriche. La crisi ha avuto l'effetto di una selezione darwiniana, ma la silenziosa ristrutturazione ha restituito via via un tessuto produttivo con ossatura e muscoli più robusti.
Ancora molto è da fare. Ma la profondità di questa mutazione inizia a essere percepibile attraverso le statistiche. Ci sono gli indicatori congiunturali che, per la prima volta, volgono tutti in terreno positivo. Secondo l'analisi di Confindustria Padova, nei primi novi mesi del 2017 la produzione industriale è aumentata in media su base annua del 2% (guida la metalmeccanica), anche se i livelli pre-crisi restano distanti.
Il made in Padova guadagna quote di mercato, spinto da qualità e personalizzazione del prodotto-servizio: il valore delle esportazioni è cresciuto nei primi nove mesi del 4,3% e punta per la prima volta i 10 miliardi di euro (tredicesima provincia in Italia), un record.
Negli ultimi due anni (settembre 2015-settembre 2017) l'export è cresciuto del 9,8%, meglio di Veneto e Italia. Inoltre, tra gennaio e settembre del 2017 il fatturato dell'industria in Italia è aumentato del 3,2%, gli ordini del 4,2% secondo Confindustria. Il recupero del mercato del lavoro non è più la cenerentola: la tendenza è in (graduale) risalita, con un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni di ottomila posti di lavoro nei primi nove mesi, il risultato migliore dal 2008.
Le ore di cassa integrazione richieste e autorizzate si sono ridotte del 55,3% rispetto allo stesso periodo del 2016, le crisi aziendali del 39%. In attesa dei consultivi 2017, gli indicatori anticipatori segnalano lo scatto di fine anno per l'abbrivio al 2018.
N.M.
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Il Gazzettino