Muffa in casa di riposo: «Danni per 5 milioni»

Muffa in casa di riposo: «Danni per 5 milioni»
IL CONTENZIOSOTREVISO Oltre cinque milioni di euro. A tanto ammonta il super-risarcimento chiesto dall'Israa, l'istituto di assistenza agli anziani: a pagare il salatissimo conto...

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IL CONTENZIOSO
TREVISO Oltre cinque milioni di euro. A tanto ammonta il super-risarcimento chiesto dall'Israa, l'istituto di assistenza agli anziani: a pagare il salatissimo conto dovrebbe essere la ditta Guaraldo, fallita alla fine dell'anno scorso, che ha costruito la casa di riposo di Santa Bona. E che avrebbe commesso, secondo l'Israa, alcuni errori. Le Residenze per anziani Città di Treviso Ract), questo il nome completo della struttura, si sono sostanzialmente rivelate un gigante con i piedi in ammollo. I muri sono preda di un'umidità di risalita che non conosce barriere. Tanto che in uno dei nuclei del centro servizi l'istituto ha dovuto togliere le malte per provare a far asciugare i mattoni.

SPESE CONTINUE
E per chi gestisce la casa di riposo il problema è diventato sempre più irrisolvibile. L'Israa è infatti costantemente costretta a sostenere di tasca propria delle spese per la manutenzione, per fare in modo che il problema non vada a incidere sulla qualità di vita degli anziani. «Continuiamo a tenere in salubrità la parte compromessa, perché ci vivono delle persone conferma Giorgio Pavan, direttore generale dell'istituto adesso speriamo che la magistratura faccia presto i passi che deve fare». La palla è nelle mani del tribunale. Quest'ultimo è chiamato a sciogliere una situazione ingarbugliata, proprio a causa del crac.
LA STORIA
La casa di riposo di Santa Bona, costata oltre 15 milioni di euro, è stata inaugurata alla fine di maggio del 2006. Tutto sembrava andare per il meglio. Ma nel 2015 le basi delle pareti si sono via via inzuppate d'acqua. I vertici dell'Israa hanno faticato a credere ai loro occhi. Sono corsi ai ripari con interventi tampone. E allo stesso tempo hanno contestato l'accaduto alla ditta costruttrice. A livello di tempistica è andata bene. La contestazione, infatti, è stata mossa nel nono dei dieci anni di garanzia della struttura. «Se qualcuno chiede perché abbiamo fatto la contestazione al nono anno spiega Pavan anticipando eventuali polemiche sappia che è semplicemente perché nove anni dopo l'inaugurazione è caduta un sacco di pioggia che ha fatto emergere il problema. Negli anni precedenti non ne era caduta così tanta. E non era apparso alcun segno che quelle piogge hanno reso evidenti».
GARANZIE OK
Oltre alla scadenza della garanzia, che a quanto pare è rispettata appieno, c'è però un problema economico. Alla fine dell'anno scorso, dopo cinque anni di concordato e una serie di aste andate deserte, è stato firmato il fallimento della Guaraldo. Riuscire a portare a casa i cinque milioni di euro che l'Israa chiede come rimborso per asciugare la struttura, di conseguenza, non sarà una passeggiata. L'istituto lo sa bene. Ma non lascerà nulla di intentato. Non fosse altro perché le Residenze per anziani Città di Treviso rappresentano uno dei suoi centri più grandi.
LA STRUTTURA

Le Ract di Santa Bona contano 248 letti divisi in tre nuclei, distinti ma collegati tra loro, ribattezzati con i nomi di tre storiche porte della città di Treviso: San Tomaso (80 posti), Santi Quaranta (80 posti) e Altinia (88 posti). Ma oggi il vero problema da risolvere, probabilmente tentando di insinuarsi come creditori privilegiati nel fallimento, e rappresentato dalle infiltrazioni di umidità.
Mauro Favaro
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Il Gazzettino