Addio a Renzo Carnio, campione d'Italia juniores col Treviso calcio

Addio a Renzo Carnio, campione d'Italia juniores col Treviso calcio
TREVISO - Un altro lutto per il Treviso calcio campione d'Italia juniores nella stagione 1967/68. Dopo Luigi Netto, storico pasticcere della città, e Vittorio Zanini,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - Un altro lutto per il Treviso calcio campione d'Italia juniores nella stagione 1967/68. Dopo Luigi Netto, storico pasticcere della città, e Vittorio Zanini, ex assessore e ginecologo, a 72 anni è scomparso a Varese anche Renzo Carnio, nato a Roncade nel giugno del 1949 (dove lascia tanti parenti e amici così come a Treviso) e cresciuto calcisticamente prima proprio a Roncade, giocando come attaccante di destra, e poi appunto al Treviso. Carnio era uno dei titolari di quella squadra juniores, guidata da Piero Bortoletto con capitano Silvano Colusso, che ebbe la meglio ai rigori nella finale scudetto il Giulianova: realizzò uno dei tre tiri dal dischetto. Debuttò poi in serie C, con allenatore Gigi Radice, nel derby contro il Venezia (0-0) del giugno 1969. Poi si trasferì a Porto Ceresio (dove oltre a giocare aveva intrapreso l'attività di ristoratore con i genitori e cugini), e alla Pro Patria. Da anni però abitava a Varese, dove è morto l'1 gennaio per un arresto cardiaco: era ricoverato in ospedale da una settimana per un infarto e un incidente in casa. Andato in pensione, si dedicò a poesia e a scrittura, pubblicando anche Ciacole e altre storie dove ricorda i suoi trascorsi calcistici e quel debutto al Tenni davanti a 10mila persone nella formazione che, oltre a lui, comprendeva Casagrande, Sirena, Paladin, Zahtila, Bellina, Valdinoci, Spangaro, Goffi, Colusso e Cei. Rimasto vedovo dell'amata moglie Iginia Frasconi nel 2017, lascia il figlio Matteo, la nuora e una nipote.


  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino