Monigo si difende «Qui non ci sono rifiuti e spaccio»

Monigo si difende «Qui non ci sono rifiuti e spaccio»
IL CASOTREVISO I residenti di Monigo, soprattutto quelli di via 33° Reggimento Fanteria e zone limitrofe, non ci stanno. A parte la lotta per difendere la libertà di passaggio...

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IL CASO
TREVISO I residenti di Monigo, soprattutto quelli di via 33° Reggimento Fanteria e zone limitrofe, non ci stanno. A parte la lotta per difendere la libertà di passaggio nell'area della risorgiva della Cerca, che il proprietario dell'area vorrebbe recintare, se la prendono anche contro la descrizione che il sindaco Mario Conte ha fatto della loro zona.

IL DOCUMENTO
«Per quanto concerne le Fontanelle come luogo dedito allo spaccio - si legge in una lettera consegnata ieri a Ca' Sugana da un residente a nome di tutti - le posso assicurare che nei 22 anni nei quali ho abitato proprio di fronte al laghetto, non ho mai assistito ad alcun scambio o smercio di sostante stupefacenti, né tuttora gli attuali residenti mi riferiscono che ciò accada». I residenti poi negano che le Fontanelle siano diventato punto prediletto per l'abbandono di rifiuti: «Mi preme anche evidenziare che le Fontanelle non sono mai state luogo di discarica. È vero che ogni tanto veniva gettato qualche rifiuto nel laghetto, prontamente prelevato dal sottoscritto e da altri residenti e depositato negli appositi cassonetti. Ma è altrettanto vero che oggi si trovano rifiuti in parchi, giardini, fossati e non per questo tali luoghi vengono recintati». E non esisterebbero nemmeno problemi di sosta selvaggia: «Le ricordo che la riva del fiume la Cerca è adibita da sempre a parcheggio e ciò, ritengo, non costituisca reato e non si tratti di abusivismo. Questo fatto non è imputabile a chicchessia. Se proprio si volesse ricercare un colpevole, si dovrebbe verificare se nel passato siano state rilasciare concessioni edilizie senza i relativi parcheggi». E dopo aver ricordato che i problemi di via 33° Fanteria sono altri, come la mancanza di un marciapiede, la lettera si chiude con una domanda: «Lo sfalcio delle erbe acquatiche d'ora innanzi, dovrà essere a carico della collettività?».
P. Cal.
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Il Gazzettino