Mogliano a piede libero, teatro al semaforo sul Terraglio

Mogliano a piede libero, teatro al semaforo sul Terraglio
TEATRO/DANZASi conclude con questo fine settimana il festival di fine estate A Piede Libero - Mogliano Danza, che porta incursioni urbane di danza contemporanea nei luoghi...

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TEATRO/DANZA
Si conclude con questo fine settimana il festival di fine estate A Piede Libero - Mogliano Danza, che porta incursioni urbane di danza contemporanea nei luoghi dell'attesa. Per l'intera settimana il festival ha rivelato movimenti danzati e arti performative in spazi e tempi poco convenzionali: dall'ufficio postale alla stazione, dall'incrocio del centro alla piazza principale. Il filo rosso che lega i momenti nel festival è un ripensamento dei luoghi e dei tempi del territorio, nella convinzione che un tempo vuoto è un tempo prezioso scrive la direzione artistica - in cui la frenesia e la pressione degli impegni concedono tregua e può forse aprirsi una finestra sull'inaspettato, su quel che mai avremmo pensato potesse toccarci e che invece può diventare una scoperta feconda. A Piede Libero si chiude con un weekend intenso. Fino ad oggi, negli orari di apertura al pubblico, il Distretto sanitario moglianese ospita la videoinstallazione dal titolo Cosmosi di Lorenzo Puntoni e Valentina Sansone, che esplora un paesaggio non familiare attraverso il video. Questa sera la stazione ferroviaria è l'inconsueto palcoscenico per Good lack di Francesca Foscarini, un trittico di assoli indipendenti, ma legati tra loro dal tema dell'assenza, giocando con l'ambiguità di senso (buona fortuna/buona mancanza o assenza). Le incursioni urbane proseguono al semaforo del centro sul Terraglio con Glitch di Francesco Capuano e Nicola Picardi, un lavoro che prova ad esprimere l'intento di scrollarsi di dosso il peso della quotidianità. Conclude la rassegna un evento speciale che vede ospite Nicoletta Cabassi con Too human, il 23 settembre alle 19 in piazza Caduti. È sempre più difficile per le persone concedersi il lusso di un tempo da dedicare a sé - osserva la curatrice Laura Boato di associazione Indaco - Il festival va incontro a un pubblico diverso da quello tradizionale per la danza e le arti performative contemporanee. Una scelta non facile, tanto è vero che il festival cerca autori che coniughino l'alta qualità professionale con la preziosa capacità di rivolgersi a tutti, non solo agli addetti ai lavori. Cerchiamo artisti contemporanei di ricerca, perché la sfida drammaturgica e compositiva di riallestire un pezzo sui tempi d'attesa di un semaforo o negli spazi della Stazione ferroviaria è ardita e richiede una particolare attitudine da parte dell'artista. Tutte le incursioni sono a ingresso libero.

Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino