LA SENTENZABELLUNO «Sono consapevole che in caso di false dichiarazioni accertate dall'amministrazione procedente verranno applicate le sanzioni penali previste». Bastava che ci...
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BELLUNO «Sono consapevole che in caso di false dichiarazioni accertate dall'amministrazione procedente verranno applicate le sanzioni penali previste». Bastava che ci fosse la classica dicitura che si trova nei moduli di autocertificazione su quel foglio che i genitori hanno compilato per iscrivere i bimbi a scuola. Non c'era e non c'era il reato di falso. È evidente, processo dopo processo, assoluzione dopo assoluzione, che quei moduli con cui le mamme e i papà certificavano che il bimbo era in regola con le vaccinazioni obbligatorie, erano sbagliati. Anche ieri una mamma feltrina che si era ritrovata accusata di falso per il suo bimbo iscritto alla scuola di Nemeggio senza aver completato le varie vaccinazioni è stata scagionata. La donna, G.O., tramite il suo difensore, l'avvocato Davide Fent di Feltre, si era opposta al decreto penale di condanna (arresto convertito in multa di 1300 euro) e aveva deciso di affrontare il giudizio convinta di essere nel innocente. Il legale ha chiesto il processo con rito abbreviato, che si è chiuso ieri in Tribunale a Belluno, di fronte al gup Enrica Marson. In aula l'avvocato Giuseppe Fantauzzi dello studio Fent ha chiesto l'assoluzione affermando che non era stato dichiarato il falso. È vero che il bimbo aveva effettuato solo un vaccino dalla sua nascita, ma di fatto la donna non aveva dichiarato il falso visto che non c'era la formula di autocertificazione. Inevitabile a quel punto l'ennesima assoluzione nella maxi-inchiesta, che ha travolto un centinaio di genitori bellunesi per le presunte certificazioni false per l'obbligo vaccinale dei loro figli. I fatti risalgono al 2018 quando scattarono le indagini dei Nas nelle scuole della provincia, nell'ambito del fascicolo aperto dal procuratore Paolo Luca.
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Il Gazzettino