Mobilitazione dei pensionati «Non siamo un bancomat»

Mobilitazione dei pensionati «Non siamo un bancomat»
PENSIONATIPORDENONE «I pensionati trattati ancora come bancomat» - afferma Davide Battiston, segretario generale Fnp Cisl di Pordenone. Il tutto - va avanti - nonostante le...

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PENSIONATI
PORDENONE «I pensionati trattati ancora come bancomat» - afferma Davide Battiston, segretario generale Fnp Cisl di Pordenone. Il tutto - va avanti - nonostante le proteste e le manifestazioni di questi mesi e di questi giorni i pensionati non sono tra le preoccupazioni di questo governo giallorosso. Reddito di cittadinanza e quota 100 sono state in gran parte finanziate con l'esborso dei pensionati sia per le mancate rivalutazioni che sull'adeguamento del montante di calcolo che aveva trovato un accordo tra organizzazioni sindacali e l'allora governo Gentiloni». Pensionati che - spiefga il segretario - si stanno inmpoverenmdo sempre di più, anche in provincia di Pordenone dove non mancano situazioni ad alto rischio povertà. «Senza interventi in questa direzione gli importi delle pensioni continueranno a perdere potere di acquisto e le condizioni di vita di molti pensionati già peggiorate, continueranno a peggiorare. Per questo in mancanza di risposte positive da parte del governo i pensionati continueranno le azioni di protesta con una ulteriore manifestazione nazionale a Roma prevista per metà novembre. I pensionati italiani - spiega Battiston - sono i più tartassati d'Europa: a fronte di una pensione annua di 20.000 euro in Italia si pagano 4.000 euro di Irpef (il 20%) in Francia se ne versano mille (il 5%) in Germania 39 euro (lo 0,2 %) e la media Europea è del 13%».

LAVORATORI DIPENDENTI

«Anche rispetto ai lavoratori dipendenti, per effetto delle detrazioni più basse, i pensionati pagano più tasse, tutto ciò si somma con i mancati adeguamenti sulle pensioni, una situazione non più sostenibile - afferma Battiston - che il sindacato intende affrontare con determinazione. I contributi versati alle casse dell'Inps in tanti anni di lavoro e sacrificio devono essere garantiti. La mobilitazione continua per una fiscalità più giusta che combatta chi le tasse non le paga, l'Irpef pesa sempre più su lavoratori e pensionati. In 12 anni, dal 2003 al 2014, l'imposta pagata dalle due categorie è passata dal 75,5 all'80,9% con un incremento di 5,3 punti.. Cala per contro il contributo di autonomi, reddito d'impresa e da partecipazione». Infine l'appello. «Basta far cassa sui pensionati - afferma Battiston - per finanziare le promesse elettorali sulle spalle dei più deboli». Da qui la nuova mobilitazione che toccherà anche le sonde del Noncello.
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Il Gazzettino