Metalmeccanica: profondo rosso. Quaranta le aziende chiuse negli ultimi due anni in provincia di Belluno. E mentre rallenta anche l'export, il quadro da tragedia è compiuto....
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In provincia, il settore metalmeccanico attraversa dunque una fase di incertezza e difficoltà, sostanzialmente in linea con il quadro nazionale delineato da Federmeccanica, in occasione della giornata di «mobilitazione» promossa ieri per chiedere alle istituzioni misure concrete a sostegno di un settore che è «il cuore pulsante dell'industria» italiana, con 1,8 milioni di occupati, 400 miliardi di fatturato all'anno e un contributo al Pil pari all'8%. A fronte delle difficoltà e dei rischi per il settore, Federmeccanica aveva chiesto che il 27 novembre vi fosse una mobilitazione anche a livello territoriale. «Con questa iniziativa - spiega Paolo Candiago, presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Belluno Dolomiti - Federmeccanica intende rappresentare l'importanza del comparto metalmeccanico nel contesto economico nazionale. Occorre eliminare gli sprechi e fare quei tagli imprescindibili per destinare risorse a spese veramente produttive che abbiano un ritorno e che producano ricchezza, come gli investimenti pubblici e privati. Riteniamo che i procedimenti legislativi anche a livello nazionale siano ad oggi troppo farraginosi. A livello locale chiediamo interventi per migliorare la competitività del nostro territorio e quindi delle nostre imprese: penso, prima di tutto, a investimenti per il potenziamento delle infrastrutture, materiali e immateriali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino