Mediocredito, disco verde ad altri 16,5 milioni di euro

Mediocredito, disco verde ad altri 16,5 milioni di euro
UDINE - (AL) La Regione, socio di maggioranza, ieri ha fatto il suo nella prosecuzione della ri-messa in carreggiata di banca Mediocredito, approvando la ricapitalizzazione da 16...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - (AL) La Regione, socio di maggioranza, ieri ha fatto il suo nella prosecuzione della ri-messa in carreggiata di banca Mediocredito, approvando la ricapitalizzazione da 16 milioni e 490 mila euro la terza in sei anni e la seconda in questa legislatura in un clima da «calma istituzionale», come l'ha definito il consigliere d'opposizione Alessandro Colautti (Ap), rispetto ai toni concitati vissuti solo qualche giorno fa in commissione.

A dire un «no» tondo è stato solo il gruppo del M5S, mentre il resto dell'opposizione si è astenuta (escluso Coalutti che si è espresso a favore), con il risultato di 24 sì, 5 no e 10 astensioni. Con l'operazione sancita dalla norma, l'importo diretto all'aumento di capitale passa dagli iniziali 38,5 milioni a metà 2016 a 54 milioni 990mila euro, a favore di un istituto di credito nato nel 1957.
«Non dico che sono contrario a una banca a partecipazione pubblica, ma dovete convincermi che oggi un tale istituto serva», ha provocato nel suo intervento il capogruppo di Fi, Riccardo Riccardi, dopo che il presidente della I commissione Renzo Liva aveva presentato il provvedimento inquadrandolo nel più ampio contesto economico-finanziario di questi anni. È stato l'assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni a dare la versione della maggioranza sul perché Mediocredito oggi abbia ancora ragion d'essere. «Pur in un ordinamento sempre più vincolato dalla Ue, resta significativa l'incidenza d'indirizzo che la Regione può avere, in modo l'azione dell'istituto abbia ripercussioni positive sull'economia e questa generi così un ritorno in termini di gettito fiscale». Perché, ha premesso, l'operazione si è resa possibile in virtù «della potestà legislativa in economia che abbiamo grazie all'autonomia, la quale si radica sull'autonomia finanziaria che ha sua volta ha a che fare con la capacità di gettito del territorio».

Peroni ha ribadito l'impegno nella ricerca del partner industriale per la banca e ha confermato esserci «una pluralità» di manifestazioni d'interesse.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino