Medici indagati, altro blitz dei Nas

Medici indagati, altro blitz dei Nas
Sono tornati i carabinieri del Nas ieri all'ospedale di Belluno. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Treviso dopo il blitz dell'altra mattina al Pronto...

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Sono tornati i carabinieri del Nas ieri all'ospedale di Belluno. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Treviso dopo il blitz dell'altra mattina al Pronto soccorso sono andati questa volta nelle sede della direzione sanitaria di via Feltre. Hanno chiesto tutta una serie di documenti specifici, che la direzione fornirà quanto prima. Si tratta ad esempio di organici, organizzazione del lavoro e così via. Documenti che verranno acquisiti dai carabinieri che stanno indagando per reati contro la pubblica amministrazione con accertamenti su 3 medici.

Massimo riserbo in procura e dai carabinieri sull'inchiesta del sostituto procuratore Katjuscia D'Orlando che vede 3 indagati per reati contro la pubblica amministrazione. Nulla trapela dalla Procura. «In questa fase non si possono dare dettagli», dicono i carabinieri.
I militari dell'Arma hanno sentito il dottor Marco Sommavilla, 42 anni, assistito dall'avvocato Raffaele Addamiano. Sommavilla è specialista in medicina dello sport in servizio al pronto soccorso di Agordo e in quello di Belluno per alcuni turni settimanali. Sentito anche il suo primario Giovanni Gouigoux, 59 anni, dirigente del pronto soccorso, assistito dall'avvocato Carmen Maraviglia.
Nulla da quanto si è appreso sarebbe stato sequestrato dal Pronto soccorso del San Martino di proprietà dell'Usl e la cosa complica ulteriormente il rebus sui motivi che hanno fatto scattare l'inchiesta. Il direttore generale dell'Usl 1 di Belluno Pietro Paolo Faronato attende che la procura faccia le proprie indagini. Nessuno conosce infatti al momento le ipotesi di reato da dove è partita l'inchiesta e solo quando ci saranno tutti gli elementi sufficienti l'Usl di Belluno potrebbe decidere, in caso di ipotesi gravi, eventuali provvedimenti di nei confronti dei medici.
Tutto sarebbe partito da una denuncia per abuso o omissione d'atti di ufficio. Da lì l'inchiesta e le indagini anche con microspie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino