Massimo Finco: «Il prossimo presidente di Confindustria deve arrivare dal Nord»

Massimo Finco: «Il prossimo presidente di Confindustria deve arrivare dal Nord»
LA PROPOSTAPADOVA La corsa al rinnovo dei vertici Confindustria è iniziata e dal Veneto si alza la proposta di un candidato unico. «Deve rappresentare il settore manifatturiero...

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LA PROPOSTA
PADOVA La corsa al rinnovo dei vertici Confindustria è iniziata e dal Veneto si alza la proposta di un candidato unico. «Deve rappresentare il settore manifatturiero e deve essere vicino alla piccola e media industria. Non deve essere un politico, un manager statale e non deve far parte di una società partecipata. Non importa se arriva da Padova, Vicenza, Milano, Brescia o Modena. Basta che sia un bel candidato». Si è espresso così il presidente di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco, a margine del convegno Sviluppo sostenibile e competizione globale all'aula magna del Bo a Padova. Il mondo dell'imprenditoria veneta chiede un ruolo più forte con il governo, in discontinuità con quanto portato avanti dalla Confindustria guidata da Vincenzo Boccia. «C'è bisogno che Confindustria si faccia sentire ha detto Finco - Non deve essere un partito, deve ritornare ad avere l'industria al centro delle decisioni. Quando alle assemblee di Confindustria si vedono nelle prime tre file solo i politici e le grandi imprese partecipate statali, non va bene. La grande sfida di Assindustria Venetocentro è mettere a sistema le diversità che abbiamo. A Padova e Treviso gli ingredienti sono gli stessi. A Venezia magari abbiamo qualche ingrediente diverso, ma il 90% è sempre composto da impresa».

CRITICHE
In Veneto da qualche tempo è già iniziato il percorso di confronto per verificare le condizioni per una fusione fra Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo e Assindustria Venetocentro, mossa fatta anche nell'ottica di rafforzare il nuovo triangolo industriale di Lombardia, Veneto e Emila Romagna. Che ritengono i passi in avanti fatti da Boccia troppo timidi, insufficienti a raccogliere le occasioni di crescita. «Non critico Boccia, ma chi ha votato Boccia e non ha accettato il cambiamento all'epoca ha aggiunto Finco - e adesso dice che ci vuole uno del Nord. Se ci avessero pensato prima, sarebbe stato meglio. Se perdo quattro anni con uno e quattro anni con un altro, Confindustria dove va? Io ho addirittura proposto che Confindustria si sposti a Milano, ma mi hanno detto di stare zitto. A Roma si governa l'Italia, ma a Milano si fa il Pil».
GOVERNO BOCCIATO

Quando il 31 marzo 2016 si andò alla conta finale per decidere il successore di Giorgio Squinzi alla guida di Confindustria, Boccia si impose su Alberto Vacchi, l'imprenditore del fronte del Nord, per appena nove voti. Una vittoria che al tempo creò una spaccatura interna. Mercoledì scorso si è svolta l'assemblea annuale di Confindustria, l'ultima della presidenza di Vincenzo Boccia. Ma per il nuovo presidente bisognerà aspettare la prossima primavera. «In questo momento non voglio fare nomi e non escludo nessuno sottolinea Finco - Se arriveremo ad esser d'accordo tra noi, le conclusioni saranno conseguenti. Rispetto alla scorsa volta, abbiamo le basi per essere positivi. Assindustria Venetocentro è molto importante non solo in termini di numeri, ma anche di omogeneità tematica. Non è la sommatoria dei bilanci di Padova e Treviso, ma la sommatoria di 3300 imprenditori che la pensano alla stessa maniera: dobbiamo metterci la faccia. Se non la mettiamo e troviamo in prima fila altri, poi non dobbiamo neanche lamentarci». Poi la stoccata al governo: «Siamo preoccupati, il governo sta distruggendo il tessuto economico. Siamo rimasti indietro».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino