Marino De Colle e Lara Forcellini hanno firmato il contratto

Marino De Colle e Lara Forcellini hanno firmato il contratto
Chiavi in mano l'11 giugno, il giorno dell'apertura. Ma i giochi sono...

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Chiavi in mano l'11 giugno, il giorno dell'apertura. Ma i giochi sono fatti, anche se all'accordo manca l'ufficialità, ovvero la firma del contratto. Lara Forcellini e Marino De Colle, di Alano di Piave, sono i nuovi gestori del rifugio VII Alpini. L'accordo c'è conferma Sergio Chiappin, presidente della sezione del Cai di Belluno,proprietaria della struttura che funge da presidio per chi frequenta la Schiara e l'Alta Via n.1. Dopo il forfait dato lo scorso anno da Michele Bellenzier, per motivi familiari (due bambini piccolissimi), arriva sotto il Pis Pilon la guida alpina De Colle con la moglie Lara (titolare dell'accordo). Un testimone importante quello rilevato dalla coppia di Alano: Consegneremo loro,a giugno, il rifugio messo a norma sono parole di Chiappin stiamo terminando, infatti, i lavori di adeguamento alla normativa antincendio. Per il resto tutto è già in regola. Verrà aperta una porta di sicurezza e saranno installati i rilevatori antincendio. Nell'area di competenza della sezione, che insiste sui Comuni di Belluno e Sedico (ovvero la parte nord e sud della Schiara) è in carnet un'altra operazione di restyling: Il rifacimento della segnaletica orizzontale di tutti i sentieri è la precisazione del presidente non è cosa da poco, visto che si tratta di quasi 90 chilometri di percorso. La seconda linea guida prioritaria per la sezione è lo studio di fattibilità della variante dell'Alta Via n.1 che permetterà di accedere al rifugio VII Alpini senza percorrere la ferrata del Marmol: Ci sono gli australiani, i coreani, gli argentini. Dobbiamo adeguarci al nuovo turismo, che non è più solo quello di lingua tedesca. Arrivano escursionisti meno tecnici, attirati dai siti di Dolomiti Unesco e del Parco delle Dolomiti bellunesi.Isolato a 1500 metri di quota, suo pregio e difetto, il VII Alpini rimarrà, comunque, intatto nel suo pregio e difetto: l'isolamento. Rimarrà il rifugio che vide, all'inaugurazione nel 1951, Dino Buzzati presente. Da inviato del Corriere della Sera, ma soprattutto da bellunese con la Schiara nel cuore.

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Il Gazzettino