Marijuana libera e legale a due passi dalla chiesa

Marijuana libera e legale a due passi dalla chiesa
IL CASOTREVISO In sanscrito significa liberazione. In trevigiano presto equivarrà a dire: primo negozio per la vendita legalizzata di cannabis. È Moksa, il new concept store per...

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IL CASO
TREVISO In sanscrito significa liberazione. In trevigiano presto equivarrà a dire: primo negozio per la vendita legalizzata di cannabis. È Moksa, il new concept store per il commercio di canapa light legale al 100%. Aperto ieri in via San Francesco, concept elegante, propone infiorescenze di canapa sativa, tutte prodotte indoor da Green Lab. Un coffee shop nella Marca trevigiana sul modello del Redline district di Amsterdam? Non proprio. «Queste sostanze sono vendute a uso tecnico o per collezionismo», spiega il titolare, il 31 enne trevigiano Matteo Dozzo.

REGOLE ASSENTI
La bugia pietosa nasce dal vuoto normativo italiano che se, da un lato, ha sdoganato la produzione di cannabis grazie ad un decreto Ue 2016 e pure la vendita, dall'altro non si è ancora pronunciato sull'uso. Esiste cioè un doppio testo: vendita legale, uso illegale. Ma questa, al momento, è la giurisprudenza nazionale. Intanto il mercato esplode. Niente fattoni o sottobosco tossico però. La vera sfida del nuovo shop è quello di sdoganare il commercio di una sostanza che non ha a che fare con l'eccesso ma che, in molti casi, aspira a porsi come un facilitatore di benessere. Tutti i prodotti dello store trevigiano sono firmati Green lab, un'azienda di Mezzolombardo (Trento) che esporta in 300 negozi in Italia. Il Belpaese, infatti, si piazza secondo in Europa per consumo di marijuana, secondo solo alla Spagna. C'è un mercato in forte espansione: gli store in Italia incassano di media 5mila euro la settimana. Il business plan dà piena ragione a Dozzo, che presto raddoppierà in provincia. Ma che desidera prendere le distanze da esperienze come il franchising Cannabis Amsterdam che, aperto a Venezia in gennaio, ha chiuso i battenti in tre giorni. «Non usavano prodotti certificati e c'erano problemi di agibilità, come ad esempio la mancanza del bagno». E sul negozio di San Fior? «È un tatuatore che oggi ha deciso di dedicarsi ad altro».
IL BUSINESS

31 anni, dopo esperienze di lavoro a Milano ha deciso di dedicarsi al business della canapa light. «La legge è passata nel 2016 e chi era interessato a questo mercato si è attivato. Ho incontrato i ragazzi di Green lab, l'unico impianto di questo tipo in Italia. A gennaio ho deciso di partire. Ho individuato questo luogo e soprattutto ho trovato il prodotto giusto». La gente spesso ordina on line e acquista prodotti dall'estero non certificati. Marchio e ambiente sono firmati da Nuova Idea: cassoni in legno e vetrine in ferro battuto, candele e molto verde organizzano uno spazio di concept raffinatissimo. «A Treviso ci voleva un luogo d'elite - conferma Matteo -. Credo che in Italia non esista uno store di questo livello». I prezzi? Vanno da 14 a 80 euro. E i prodotti provengono tutti da sementi certificate. «Nello store si trovano la varietà O-green, Primo brown nr 1 che abbiamo voluto dedicare al musicista morto di tumore. Per ricordare che all'estero la cannabis è impiegata con successo per scopi terapeutici», spiega Heros Maggi di Green Lab. «E tra gli altri - prosegue il suo socio Giuseppe Palumbo - c'è il cofanetto 21Tison, in collaborazione sempre con il gruppo rap Cor veleno, che ha appena registrato un disco con Jovanotti». Un'azienda da cui nulla esce che non abbia valori di legge. «La qualità è il nostro punto d'orgoglio, ci prendiamo cura di tutte le fasi del processo di crescita che sono: la clonazione, la propagazione, la vegetazione, la fioritura ed infine la tecnica d'essicazione. Il nostro obiettivo è produrre una Canapa più consistente di altissima qualità». Il successo di Matteo e Moksa è già scritto: da oggi i paradisi artificiali non sono più un sogno a Treviso.
Elena Filini
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Il Gazzettino