Marijuana ai ragazzini: nigeriano condannato

Marijuana ai ragazzini: nigeriano condannato
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SPACCIO IN CENTRO
ROVIGO «My friend», così come lo chiamavano i ragazzini che hanno ammesso di aver acquistato marijuana da lui, il 28enne di origini nigeriane Richard Reuben, al quale venivano contestate una cinquantina di cessioni (due quelle accertate), prevalentemente a minorenni, è stato condannato a 1 anno e 6 mesi. Escobar, invece, non era Escobar. E' stato infatti assolto Susso Edrisso, 23 anni, richiedente asilo originario del Gambia, al quale erano state addebitate una cinquantina di cessioni, ma tutte a un unico cliente che, sentito come testimone in aula, ha detto guardando le foto: «Non c'è quello da cui andavo io, non so quale fosse il suo vero nome, io lo chiamavo Escobar». Per il 23enne, difeso dall'avvocato Massimo Bellinello, ben inserito nella rete di integrazione rodigina, si è così chiusa una vicenda che lo aveva visto accusato al posto di un altro, facendogli temere di poter perdere l'occasione di una nuova vita.

SQUADRA MOBILE

Il processo era la coda di un'indagine della Squadra mobile di Rovigo, scaturita dalla segnalazione della mamma di un giovane operaio rodigino, preoccupata per la dipendenza del figlio, che si è articolata con interrogatori, perquisizioni e sequestri facendo luce su un giro di spaccio nel cuore di Rovigo, all'ombra delle Torri, nei giardini scarsamente illuminati di piazza Matteotti, ma anche nella pista ciclabile Baden Powell, dove fra 2016 e 2017 giovani e giovanissimi si presentavano per acquistare con regolarità modeste quantità di hashish e marijuana. Molti di loro, alcuni minorenni, accompagnati dai rispettivi genitori, sono stati ascoltati come testimoni nel processo: «Si, è lui», ha detto più d'uno puntando il dito verso Reuben, My friend. Nell'ambito dello stesso procedimento il 35enne di origini nigeriane residente a Polesella Ehis Itulah e il 19enne Aurel Molla, nato in Albania e residente a Villadose, sono stati condannati lo scorso ottobre con rito abbreviato, il primo a 3 anni e 2 mesi e il secondo a 8 mesi, sospesi.
F.Cam.
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Il Gazzettino