Marghera, Solvay venduta I sindacati in agitazione

Marghera, Solvay venduta I sindacati in agitazione
CHIMICAMESTRE È successo tutto in poche ore. «Ci hanno telefonato alle 18 per convocare le segreterie sindacali alle 19». Hanno anche pensato al peggio, prima di essere...

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CHIMICA
MESTRE È successo tutto in poche ore. «Ci hanno telefonato alle 18 per convocare le segreterie sindacali alle 19». Hanno anche pensato al peggio, prima di essere informati che la loro fabbrica, lo stabilimento Solvay di Porto Marghera, era passata di mano. A distanza di poche ore la notizia è diventata ufficiale. Alkeemia, azienda di fluoroderivati che fa parte di Fluorsid Group, ha concluso un accordo preliminare per l'acquisizione dello stabilimento di Porto Marghera che produce acido fluoridrico. «Alkeemia - si legge in un comunicato della società acquirente - subentrerà alla società Solvay Specialty Polymers, rilevando l'insieme di tutte le attività e le risorse presenti nel sito.

LA SORPRESA
Il termine dell'iter di cessione è previsto entro la metà del 2018 una volta completate le formalità necessarie».
La notizia della cessione ha lasciato a dir poco di sorpresa i sindacati e i 70 dipendenti dello stabilimento Solvay di via della Chimica, all'interno dell'area del Petrolchimico. «Siamo molto preoccupati - ammette Giuseppe Callegaro a nome della Femca-Cisl - Temiamo che il gruppo si voglia semplicemente liberare di un problema». Un sospetto che nasce dal fatto che il gruppo Solvay in Germania ha un altro stabilimento che produce acido fluoridrico, impiegato nella produzione di gas freon per l'industria dei frigoriferi. Nel 2021 però il freon non sarà più impiegato e i lavoratori temono di finire di fatto fuori mercato. «Senza contare - prosegue Callegaro - che passiamo da un grande gruppo a un altro di dimensioni molto più ridotte». Arkeemia, per inciso, fa parte del gruppo Fluorsid, una holding presieduta da Tommaso Giulini che è anche presidente del Cagliari calcio.
PREOCCUPAZIONE
Anche più drastico il giudizio di Davide Camuccio a nome della Filctem-Cgil: «La vendita (svendita?) di pezzi del Petrolchimico ad aziende di cui non conosciamo le strategie industriali e il peso economico, mette in forte discussione qualsiasi progetto di rilancio». Già ieri gli addetti, al termine di un'assemblea hanno deciso di proclamare lo stato d'agitazione, scottati per l'esito di altre cessioni di aziende che gravitavano attorno al Petrolchimico di Porto Marghera. «La Solvay - prosegue Camuccio - non è nuova a queste sorprese a dimostrazione di relazioni industriali ai minimi termini senza alcun rispetto per la dignità dei lavoratori e della democrazia nei luoghi produttivi».
LE PROSPETTIVE
Gli acquirenti però chiedono tempo e assicurano importanti prospettive di sviluppo per la produzione: «Siamo dispiaciuti per i problemi di comunicazione - il commento dei vertici di Arkeemia - posso assicurare che in 40 anni di attività le relazioni con i sindacati di Fluorsid sono ottime. La nostra intenzione è di sviluppare la produzione di polimeri speciali con l'apertura al mercato libero grazie alle nostre tecnologie. Siamo leader nella produzione di fluoruro d'alluminio e contiamo di potere presto illustrare i nostri progetti alle maestranze». Con una postilla: «Gli accordi con il gruppo Solvay stabiliscono che non venga tagliato nemmeno un posto di lavoro». Quanto ai tempi per la chiusura della trattativa, si ipotizza che l'acquisizione possa essere conclusa a maggio, una volta convocate le parti sociali.

In ogni caso servirà del tempo per chiarire i termini dell'accordo preliminare concluso fra le parti e capire le prospettive dello stabilimento chimico, compresa la proprietà dell'area soggetta, com'è noto, al piano delle bonifiche per la riqualificazione del sito industriale di Porto Marghera.
Alberto Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino