Manca solo il sì dell'Ulss, poi Greenfert può riaprire

Manca solo il sì dell'Ulss, poi Greenfert può riaprire
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GRANZETTE
ROVIGO La Greenfert di Granzette è pronta per ripartire, mancano solo i pareri dell'Ulss 5 Polesana e del Comune. A rivelarlo è l'assessore all'Ambiente Andrea Bimbatti, che recentemente ha anche potuto visitare l'impianto di Cantonazzo. Dopo lo stop imposto la scorsa estate per le emissioni odorose nella frazione di Granzette. l'azienda produttrice di concimi sta affrontando un iter per riprendere la produzione.

FERTILIZZANTI E COMPOST
L'azienda, che ha sede vicino al casello autostradale di Rovigo, si occupa di fertilizzanti e compost. Il processo di lavorazione prevede l'utilizzo di prodotti che emanano odori, ma i residenti della zona hanno protestato e raccolto firme per chiederne l'immediata cessazione dei miasmi che produce. A seguito di proteste e reclami si è giunti lo scorso novembre alla sospensione dell'attività, una decisione imposta dall'alto a seguito dei controlli di Arpav, Spisal, Ulss 5 Polesana e tecnici di Comune e Provincia. Dopo aver gettato la spugna in autunno per l'eccessivo costo per l'installazione dei dispositivi di depurazione dell'aria, l'azienda ha poi cambiato idea e grazie al sostegno di un'azienda del settore della sicurezza alimentare ora si appresta ad investire su nuovi sistemi di produzione.
ASSESSORE ALL'AMBIENTE
Palazzo Nodari, attraverso il suo vicesindaco e assessore all'Ambiente Andrea Bimbatti, prende tempo e attende il responso dell'Ulss: «I proprietari attendono il parere dell'azienda sanitaria spiega e solo dopo il Comune darà la sua valutazione».
LA PROPRIETÀ

Intanto Giuseppe Zuccalà, titolare della Greenfert, rivela di avere sviluppato in questi mesi un nuovo tipo di concime naturale senza l'utilizzo di additivi chimici, ma utilizzando quei prodotti naturali per i quali i vicini hanno protestato: «Sto lavorando a un disciplinare di produzione di prodotti che, grazie alla base di concime biologico, potremo riprodurre il cibo che avremmo potuto vedere 50mila anni fa. Quel processo produttivo comprende quel concime che Rovigo non ha saputo apprezzare». Per i cittadini di Cantonazzo, effettivamente, i mesi estivi dell'anno scorso sono stati parecchio difficili per via dell'odore nauseabondo. Per lungo tempo, tra agosto e novembre, i residenti hanno protestato, ipotizzando che quella puzza celasse spiacevoli risvolti sanitari. Successivamente l'Ulss ha fatto sapere che, aldilà dell'odore, non ci sono rischi per la salute. Sulla questione era nato anche un scontro interno alla maggioranza, con il consigliere leghista Fabio Benetti rimasto escluso dal dialogo tra Comune e azienda, nonostante lui stesso fosse stato il primo a far emergere la questione.
A.Luc.
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Il Gazzettino