Macron sui migranti e la Ue promuove l'Italia e Gentiloni

Macron sui migranti e la Ue promuove l'Italia e Gentiloni
L'INCONTROROMA Un vero e proprio endorsement quello di Emmanuel Macron al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Spetterà al popolo italiano esprimersi, mi guardo bene dal...

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L'INCONTRO
ROMA Un vero e proprio endorsement quello di Emmanuel Macron al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Spetterà al popolo italiano esprimersi, mi guardo bene dal farlo io, ma consentitemi di dire che l'Europa ha avuto molta fortuna ad averlo in questa funzione. Il messaggio chiaro e senza esitazioni arriva durante la prima visita istituzionale a Roma del presidente francese.

IL MESSAGGIO
Macron non aspetta l'inevitabile domanda sulle elezioni durante la conferenza stampa, gioca d'anticipo e prende direttamente l'iniziativa. «L'Italia sta entrando nel periodo elettorale - dichiara - e io voglio sottolineare quanto sono stato contento di lavorare con Gentiloni in questi mesi». Poi ne ricorda il forte europeismo e sottolinea quanto sia importante per i 27 un'Italia che crede nell'Europa. Un messaggio, il suo, inequivocabile per le forze populiste. Anche perché il giovane capo dell'Eliseo, con la cancelliera tedesca indebolita dal pantano delle consultazioni per la formazione del governo, è al momento il leader che più conta in un'Europa messa a dura prova dai nazionalismi e sovranismi vari.
Il sostegno all'Italia non si ferma qui, ma punta alla questione migranti. Un tema spinoso che, insieme con i dossier economici, aveva portato freddezza tra le due Nazioni. Vecchie tensioni che, ieri, sono sembrate lontanissime. «Avete fatto un ottimo lavoro nel 2017, cui rendo omaggio, per ridurre la destabilizzazione causata dal fenomeno migratorio. Sarebbe importante procedere con un percorso normativo comune. Grazie all'azione di Gentiloni si è creata una nuova dinamica in Italia e in Europa. L'augurio è di poter continuare il lavoro importante e ambizioso avviato a Bruxelles». Il capo dell'Eliseo è sicuro che «Italia e Francia riusciranno ad armonizzare i sistemi di accoglienza e di asilo». E un legame più forte, in prospettiva, «consentirà la stabilizzazione in Libia. Continueremo a lavorare in modo più efficace contro i trafficanti di esseri umani, armi e droghe, in particolare nell'area sahel-sahariana». L'annuncio istituzionale riguarda il Trattato del Quirinale. Per Macron: «Quanto facciamo è importante e non è inferiore ma complementare al rapporto franco-tedesco. L'obiettivo è strutturarlo, come è per il Trattato di Versailles con Berlino, per poter dare nuove forme di cooperazione che ci consentano di andare oltre». Il lavoro sarà concluso nel prossimo vertice bilaterale in Italia nel 2018.
LA PROSPETTIVA

La domanda sulle elezioni alla fine arriva ma a Gentiloni: «Non abbiamo parlato di politica interna con il presidente Macron», assicura. «Certamente - conclude - tutti speriamo che nei nostri Paesi ci sia con grandissima forza una posizione a sostegno della prospettiva e del progetto europeo. Ma questo è un orizzonte, non una posizione di politica interna. Il Trattato del Quirinale è un piccolo fatto di importanza storica. Italia e Francia rinnovano la loro fortissima e tradizionale amicizia proiettandola sull'avvenire dell'Europa. In questo avvenire c'è un grosso impegno sui beni comuni, i beni pubblici europei, difesa, sicurezza, politiche migratorie comuni. Con Francia e Germania per Europa più ambiziosa».
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino