Luca Ricolfi La preoccupazione per il destino della democrazia liberale

Luca Ricolfi La preoccupazione per il destino della democrazia liberale
Luca Ricolfi La preoccupazione per il destino della democrazia liberale presente in molti degli interventi dei giorni scorsi è...

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Luca Ricolfi

La preoccupazione per il destino della democrazia liberale presente in molti degli interventi dei giorni scorsi è sicuramente giustificata. Sì, effettivamente social media e nuove tecnologie stanno sconvolgendo il funzionamento della politica. La mancanza di mediazioni rende più incerto che in passato il confine fra vero e falso. Immense praterie si aprono a quanti intendono sfruttare la credulità popolare per i propri fini.
Tutto questo è reale, ma è davvero una novità del presente? La mia impressione è che le radici di quel che oggi inquieta tanti di noi siano antiche, e poco abbiano a che fare con l'irruzione dei social media nella vita politica. Prendiamo, ad esempio, l'evoluzione della leadership, ovvero la tendenza dei capi a saltare la mediazione degli apparati. La vera rottura è avvenuta fin dal 1994, con la discesa in campo di Berlusconi, ma è difficile non vedere che quella rottura avveniva su un terreno, quello della comunicazione diretta fra il leader e le masse, che era stato ampiamente arato da Sandro Pertini e Karol Wojtyla, assurti insieme l'uno al vertice della Repubblica l'altro a quello della Chiesa fin dal 1978, ossia 16 anni prima dell'ingresso in politica di Berlusconi.
Noi oggi siamo impressionati da Salvini che posta su internet una foto mentre addenta pane e Nutella. (...)
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Il Gazzettino