Loperfido promuove le iniziative: «Segnalate anche i casi di povertà»

Loperfido promuove le iniziative: «Segnalate anche i casi di povertà»
IL COMMENTOPORDENONE Ronde non istituzionalizzate? Arriva il disco verde del Comune. Quella che giunge dalle parole pronunciate dall'assessore alla Sicurezza, Emanuele Loperfido,...

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IL COMMENTO
PORDENONE Ronde non istituzionalizzate? Arriva il disco verde del Comune. Quella che giunge dalle parole pronunciate dall'assessore alla Sicurezza, Emanuele Loperfido, necessariamente non può essere un'autorizzazione ufficiale. Il percorso formale, infatti, prevederebbe sia il passaggio in Prefettura che uno più in alto, al ministero dell'Interno. Ma già dal suo insediamento alla guida del Comune, la giunta Ciriani ha messo la parola sicurezza al primo posto nella lista delle priorità. Quindi via libera anche alle iniziative private, seppur non inquadrate in un protocollo legale. Anzi, l'assessore Loperfido guarda anche oltre, e immagina un secondo ruolo da assegnare a chi, spontaneamente, ha deciso di farsi giustizia da solo. L'iniziativa potrebbe fare scuola anche nel resto del Friuli Occidentale, e c'è già chi sta agendo parallelamente seguendo la strada pordenonese.

L'IDEA
«Le persone che vivono nei quartieri della città - spiega - potrebbero diventare delle sentinelle del disagio. Questa funzione potrebbe essere utile soprattutto per individuare i rischi che si annidano in tante famiglie del nostro territorio». Si fa riferimento ad esempio ai casi di povertà sommersi, che non vengono alla luce a causa della ritrosia dei protagonisti ad uscire allo scoperto. Ci si sta pensando anche a Cordenons, dove l'assessore alle Politiche sociali, Laura Recchia, ha annunciato l'arrivo delle sentinelle di quartiere entro il mese di settembre. «I residenti - prosegue Loperfido - si dovrebbero poi rivolgere ai servizi sociali del Comune o all'Azienda sanitaria in caso di dipendenze conclamate e verificate».
LE RONDE

Quanto ai guardiani del territorio, Loperfido apprezza la buona volontà dei residenti, ma allo stesso tempo li ammonisce e li invita a non superare determinati limiti: «Che i pordenonesi si attivino da soli per monitorare i quartieri - prosegue l'assessore - è sicuramente una buona cosa. Significa che la comunità esiste ed è unita. Si tratta di un accordo tra gentiluomini che va rispettato. Certamente l'importante è che non si valichino dei limiti molto importanti. I residenti non hanno assolutamente il diritto di intervenire da soli quando vedono delle situazioni strane. Devono sempre e comunque allertare le forze dell'ordine, che sono le uniche a poter utilizzare tutti i mezzi legali per fermare eventuali atti criminali. Non si dovranno mai sovrapporre i compiti: i pordenonesi fanno bene a tenere gli occhi aperti, ma attenzione a non esagerare». La sicurezza resta quindi al primo posto nei pensieri dell'amministrazione Ciriani, anche se ad amministrarla sono talvolta i privati cittadini.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino