LO SCENARIO ROMA Da esordiente a uscente nel giro di un anno o poco più.

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LO SCENARIO
ROMA Da esordiente a uscente nel giro di un anno o poco più. Per uno strano gioco del destino Giuseppe Conte si ritroverà oggi a Biarritz con gli stessi che il 9 giugno di un anno fa gli diedero il benvenuto. Questa sarà invece l'occasione dei saluti alla Merkel, al padrone di casa Macron e a Donald Trump con il quale un anno fa in Canada Conte iniziò a stringere un rapporto che lo portò alla Casa Bianca qualche settimana dopo. Tutto si è consumato molto rapidamente per l'avvocato del popolo anche se è presto per parlare di una sua uscita di scena dalla politica.

A Palazzo Chigi si lavora sugli affari correnti, come si addice ad un governo dimissionario. La decisione su chi sarà il commissario europeo è quindi rimandata e sarà una delle prime decisioni che dovrà assumere il nuovo esecutivo. Difficile, quindi, che l'Italia riuscirà a rispettare il termine del 26 agosto fissato dalla tedesca Ursula von der Leyen. Anche perché se dovesse essere proprio Conte il commissario italiano, non si è mai visto un capo del governo che nomina se stesso.
E che il presidente del Consiglio uscente sia ancora ben piazzato lo si ricava anche dalle valutazioni che in queste ore si fanno a Bruxelles. Conte gode di buona fama e gli attestati di stima del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si sommano a quelli della presidente della Commissione che, come tutti a Bruxelles, hanno molto gradito la fine del governo sovranista e sperano ora in un passaggio di Salvini all'opposizione.
IL TEMPO
Il tempo per le nomina del commissario Ue, però stringe e il profilo professionale e politico di Conte non si addice a tutte le deleghe di natura economica che l'Italia ha chiesto. Ed è per questo che continuano a circolare alternative. Come quella dell'ex premier Paolo Gentiloni, di Enzo Moavero Milanesi, attuale ministro degli Esteri e dell'ex ministro dell'Agricoltura Paolo De Castro. Al G7 che inizia oggi c'è comunque da attendersi per Conte un'accoglienza calorosa da parte del padrone di casa anche se Macron non ammetterà mai di aver accolto con soddisfazione la fine del governo sovranista italiano guidato da Matteo Salvini, che a Bruxelles è alleato con la Le Pen. Il sostegno di Beppe Grillo, che ieri in un post ha inserito tra gli «elevati» il premier uscente invitando i suoi a non scambiarlo come le figurine, sembra vieppiù spingere Conte verso un ruolo importante e non per un rapido ritorno dell'avvocato al suo studio professionale e all'insegnamento universitario.
Resta comunque per Conte l'appuntamento con il G7 francese che si preannuncia complicato visti i temi in tappeto e la presenza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che continua a considerare poco utili appuntamenti dove non riesce a risultare protagonista. Ma se Trump preferisce gli incontri a due e non i vertici con più interlocutori, non promette da meno l'esordiente premier inglese Boris Johnson che arriva a Biarritz dopo aver iniziato un poco fruttuoso giro per le capitali europee in vista dell'uscita del Regno Unito dalla comunità europea.

Conte nel suo discorso al Senato del 20 agosto ha ribadito fedeltà non solo al progetto di costruzione europea, ma anche all'alleanza atlantica che ovviamente passa per un rapporto privilegiato con Washington. Punti fermi, questi, per tutti i governi dell'Italia Repubblicana, ma che l'esecutivo populista e nazionalista ha fatto ondeggiare in più di una occasione e in molte dichiarazioni.
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino