Lite e inseguimento Il pugno era eccesso di legittima difesa

Lite e inseguimento Il pugno era eccesso di legittima difesa
IL CASOPORDENONE Il dissidio al bar era proseguito in strada con sassate contro un'auto, un inseguimento con ripetuti tamponamenti e un giovane preso a pugni. In quattro hanno...

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IL CASO
PORDENONE Il dissidio al bar era proseguito in strada con sassate contro un'auto, un inseguimento con ripetuti tamponamenti e un giovane preso a pugni. In quattro hanno affrontato il processo per concorso in minacce, danneggiamento e lesioni personali. La sentenza, pronunciata ieri dal giudice monocratico Alberto Rossi, ha inquadrato la vicenda da un'angolazione diversa rispetto a quella prospettata dall'accusa, che ha concluso per una condanna degli imputati a 8 mesi ciascuno. Le minacce non sussistono, il danneggiamento non è più previsto dalla legge come reato e le lesioni sono state riqualificate in eccesso di legittima difesa.

A Vito Cuocci, 23 anni, al coetaneo Andi Allushi, entrambi di Cordenons, a Rostyslav Orlov (24) e Vladyslav Orlov (23) di Pordenone sono stati inflitti 20 giorni convertiti in 1 mese e 10 giorni di libertà controllata con il beneficio della condizionale e della non menzione. Alla parte civile, che si era costituita con l'avvocato Fabio Marcolungo, ha riconosciuto un risarcimento di 1.600 euro.
La vicenda risale al 17 marzo 2016 e - come rilevano gli avvocati Laura Ferretti e Maurizio Mazzarella - probabilmente si sarebbe sviluppata in modo diverso se i quattro ragazzi avessero, a loro volta, sporto querela. Quella sera stavano giocando alle slot machine del Bar Pasha di Cordenons. Molestati da un avventore di 28 anni in stato di ebbrezza, reagirono dicendogli di «non rompere» e che l'avrebbero aspettato fuori dal locale per dargli una lezione.

Il titolare del bar allontanò il 28enne molesto, subito dopo se ne andarono anche i ragazzi. «Furono inseguiti in auto e tamponati a 70/80 chilometri all'ora», spiega la difesa parlando di una situazione paradossale. Quando si fermarono, i ragazzi scesero dalla macchina e lanciarono sassi conto l'auto del 28enne obbligandolo a trovare rifugio nell'abitacolo della sua utilitaria. Poi si avvicinarono alla vettura e, attraverso il finestrino del lato guida abbassato, lo colpirono con pugni al volto provocandogli lesioni che i medici del pronto soccorso giudicarono guaribili in 20 giorni. Partì così la denuncia da cui ha avuto origine il processo che si è concluso ieri con l'assoluzione per le due imputazioni minori e il riconoscimento di un eccesso di legittima difesa per i ragazzi che si sono scagliati contro il 28enne che li inseguiva e li tamponava.
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Il Gazzettino