LE TRATTATIVE VENEZIA I crediti delle imprese del Mose potrebbero essere pagati

LE TRATTATIVE VENEZIA I crediti delle imprese del Mose potrebbero essere pagati
LE TRATTATIVEVENEZIA I crediti delle imprese del Mose potrebbero essere pagati al 100%. In una prima fase con una quota tra il 60 e 70%, per poi arrivare ad una copertura...

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LE TRATTATIVE
VENEZIA I crediti delle imprese del Mose potrebbero essere pagati al 100%. In una prima fase con una quota tra il 60 e 70%, per poi arrivare ad una copertura integrale o quasi. Per il momento si tratta solo di una proposta, all'interno delle trattative in corso con le imprese per la procedura di ristrutturazione del debito avviata dal Consorzio Venezia Nuova. Novità non da poco, visto che inizialmente il Cvn aveva prospettato alle imprese un taglio tra il 60 e il 70% delle fatture. La nuova ipotesi è stata illustrata dallo stesso commissario liquidatore del Mose, Massimo Miani, in una riunione con le imprese, martedì, in cui è stato affiancato dal provveditore alle Opere pubbliche, Cinzia Zincone. Un fatto inedito, anche questo, segno di un clima meno teso ai vertici del Mose. E l'impressione di molti è che la distensione sia anche il frutto dell'intervento del ministro veneziano, Renato Brunetta, che nell'ultimo incontro convocato dal prefetto Vittorio Zappalorto, a Venezia, aveva fatto sentire il suo peso. Di certo, la settimana scorso Miani è stato a Roma per poi incontrarsi, sabato, con Zincone.

Nella riunione con le imprese, dopo aver messo sul piatto la nuova proposta, Miani e Zincone hanno anche chiesto una rapida ripresa dei lavori nei cantieri del Mose. Praticamente fermi. Ma per questo le imprese hanno chiesto garanzie scritte sui nuovi impegni e anche una qualche soluzione finanziaria che gli consenta di ripartire. Un incontro interlocutorio, insomma, ma che apre degli spiragli dopo settimane di chiusura totale. Alla base del nuovo percorso prospettato, c'è l'accordo che dovranno stringere Provveditorato e Consorzio. Il primo ha la fetta maggiore dei debiti del secondo che, a sua volta, vanta una serie di riserve e rimborsi non riconosciuti. Solo una revisione delle rispettive partite consentirebbe al Cvn di recuperare le risorse necessarie a pagare i crediti delle imprese nella loro totalità. Trattative complesse che continueranno. E l'ipotesi più probabile, a questo punto, è che slitti ancora l'udienza in Tribunale per la ristrutturazione del debito , fissata il 10 giugno. Fondamentale resta invece l'appuntamento dell'8 giugno, quando a Roma si terrà il Cipees che dovrà sbloccare i 538 milioni per il sistema Mose. Soldi attesi da anni che aiuterebbero a fa ripartire l'intera macchina.
R. Br.
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Il Gazzettino