TREVISO - (zan) Molti contribuenti, forse, la riterranno una ben magra consolazione. A Treviso, però, il gettito delle imposte sulla casa è risultato più magro della maggior...
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Un aspetto da chiarire subito: nel computo statistico è compreso l'intero introito di queste tasse, destinato sia alle casse statali che locali, senza distinguere tra abitazioni, negozi, immobili produttivi o di altre categorie. E a determinare la classifica concorrono diversi fattori: in primis le aliquote stabilite dalle varie amministrazioni e le eventuali detrazioni (che ad esempio Treviso applica), la differente presenza di fabbricati con una rendita catastale più o meno elevata e, non ultima, l'effettiva capacità dell'ente locale di incassare il tributo (in questo senso, nelle analisi degli anni precedente, il tasso di evasione, in riva al Sile, era limitato). Comunque sia Treviso è il secondo capoluogo del Nord a trovarsi più in basso in graduatoria, dopo Aosta (con 177,9 euro pro capite), lontanissimo dal comune primatista, Padova, i cui cittadini, l'anno passato, hanno dovuto sborsare 668,3 euro ciascuno.
Una situazione che non pare destinata a cambiare neppure per l'anno in corso. In un trend di generale aumento su scala nazionale rispetto alle ultime annate, infatti, secondo un'elaborazione del Sole 24 Ore, Treviso non ha ritoccato nè l'aliquota Tasi sulla prima casa (all'1,6 per mille, con relative detrazioni), né quelle (Imu più Tasi all'11,2) su abitazioni in affitto, sfitte o su negozi ed uffici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino