LE REAZIONI PADOVA «Le abbiamo già fatte in passato e sono state senza

LE REAZIONI PADOVA «Le abbiamo già fatte in passato e sono state senza
LE REAZIONIPADOVA «Le abbiamo già fatte in passato e sono state senza dubbio utili. Perché non riprovarci?». Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga, sorride davanti...

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LE REAZIONI
PADOVA «Le abbiamo già fatte in passato e sono state senza dubbio utili. Perché non riprovarci?». Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga, sorride davanti alla notizia dell'ultimo arresto ma non intende minimamente abbassare la guardia. «Sì, tornare a fare le ronde serali potrebbe essere utile - annuncia -. In giro ci sono tanti sbandati. Chi ci dice che quel ragazzo fosse l'unico responsabile? Da Natale in poi questo fenomeno è stato veramente fastidioso e ha provocato una sorta di psicosi nel quartiere. Qui c'è perfino una signora che si è trovata il vetro rotto per tre volte. Parliamo complessivamente di 350 euro di spesa per sistemarlo. Ci sembrava di trovarci di fronte ad un orologio svizzero: questo spaccatore seriale alle quattro di notte arrivava nei nostri parcheggi e scaraventava i tombini sui finestrini. Era l'unico o ce ne sono altri? Bella domanda. Mi auguro che il giovane ora confessi cosa cercava nelle auto e perché lo faceva. Non sono mai stati portati via oggetti di grande valore e quindi continuo a chiedermi cosa ci guadagnasse. Agiva autonomamente oppure su input di qualcuno alle sue spalle?».

I CONTROLLI SERALI
Il comitato Stanga nei prossimi giorni chiederà formalmente di essere ricevuto dal prefetto Renato Franceschelli. L'occasione giusta per affrontare anche il tema dei controlli serali. «Attendiamo di capire se il fenomeno si è concluso con questo arresto oppure se andrà avanti. In questo caso, noi saremmo pronti ad attivarci personalmente». Il prefetto nei giorni scorsi ha già messo le mani avanti, storcendo il naso davanti all'ipotesi delle ronde. Manfrin però non si scoraggia: «Domandare è lecito, rispondere è cortesia - dice sorridendo -. Faremo presente tutti i nostri timori». E ci sarebbero già residenti pronti ad aderire? «Almeno cinque, ne abbiamo già parlato. Ma aspettiamo di vedere come evolve la situazione».
L'ALTRO TESTIMONE
Un'altra persona che conosce bene il problema è Francesco Tessaro, residente di via Pulci, presidente del comitato Piovego dal 2006 al 2009. «Qui nei giorni scorsi è stata danneggiata una Volkswagen Passat dove la sera prima un'artista tedesca aveva messo dei propri mosaici che avrebbe dovuto esporre a Milano - ricorda - e sempre qui il ladro ha puntato una Chevrolet rompendo il finestrino senza però trovare nulla all'interno. In via Vannozzo, invece, la sventura è capitata ad una coppia che si è trasferita qui da dieci giorni, proprietaria di una Peugeot 205. La storia è sempre la stessa e la preoccupazione è sempre più diffusa perché la situazione può degenerare. Si comincia dai finestrini rotti e magari si finisce con i furti in casa. Negli ultimi mesi, inoltre, sono state rubate anche decine di biciclette soprattutto ai danni di studenti universitari».
Tredici anni fa Tessaro diventava presidente del comitato Piovego in un periodo storico in cui quella zona, a due passi dalla Stanga, era senza dubbio tra le più calde della città. «All'epoca facemmo le ronde perché sentivamo tutti bisogno di più sicurezza. Eravamo circa una decina di residenti. Rifarle? Di sicuro non farebbe male. In quegli anni non facevamo niente di pericoloso. Se notavamo qualcosa di strano, ci limitavamo ad avvisare le forze dell'ordine».

Ora le ronde non ci sono, ma le segnalazioni sono in ogni caso costanti. «Sotto il ponte sul Piovego in via Ariosto si rifugiano spesso sbandati che si portano materassi e accendono pure il fuoco - racconta Tessaro -. Abbiamo subito avvisato la polizia locale».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino