LE REAZIONI PADOVA La chiusura al traffico serale libero della zona a traffico

LE REAZIONI PADOVA La chiusura al traffico serale libero della zona a traffico
LE REAZIONIPADOVA La chiusura al traffico serale libero della zona a traffico limitato provoca diverse e contrastanti reazioni, tra categorie economiche e associazioni. ...

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LE REAZIONI
PADOVA La chiusura al traffico serale libero della zona a traffico limitato provoca diverse e contrastanti reazioni, tra categorie economiche e associazioni.

Contrariamente alle aspettative, per esempio, il provvedimento piace, entro certi limiti, a Legambiente. «Il problema della zona a traffico limitato - commenta Andrea Nicolello Rossi - è soprattutto quella dei transiti eccessivi. In modo particolare di giorno, tra auto private e furgoni si ha come l'impressione che i varchi siano sempre spenti. Da questo punto di vista la nostra richiesta è piuttosto semplice: vanno riviste tutte le autorizzazioni per capire chi ne ha effettivamente diritto».
Quanto all'accensione notturna dei varchi, l'associazione ambientalista è decisa: «Un provvedimento di questo tipo deve essere il prologo di un progetto più strutturale, come il road pricing. Com' è noto, noi siamo favorevoli ad istituire anche a Padova una sorta di Area C, come quella di Milano. Un'area in cui si richiede il pagamento di un ticket da parte di chi intende attraversarla in auto. Il ricavato poi dovrà essere reinvestito in trasporto pubblico - dice ancora Rossi - È del tutto evidente che, per avere dei benefici dal punto di vista della qualità dell'aria, l'area interdetta al passaggio delle auto deve essere molto più ampia rispetto al centro storico».
Va giù duro, invece, il direttore dell'Appe Filippo Segato: «Arrivati a questo punto, la prossima mossa sarà quella di chiudere i bar del centro, così non si da più fastidio ai residenti». Il rappresentante di baristi e ristoratori è un fiume in piena e punta il dito contro palazzo Moroni: «Ancora una volta, veniamo a sapere di questi provvedimenti dalla stampa. Non chiediamo di essere coinvolti nei processi decisionali, ma almeno di venire informati su dei progetti che ci coinvolgono direttamente - dice ancora Segato - L'impressione è che si tratti di un provvedimento classista. Con le nuove regole, infatti, chi ha disponibilità economica potrà arrivare in centro comodamente in macchina. Per gli altri l'alternativa sarà quasi obbligata: passare la serata altrove, magari ad Abano o Bassano, dove il centro si raggiunge comodamente in macchina. Si sta lanciando un messaggio molto rischioso, cioè che il centro deve essere ad uso esclusivo dei residenti. Continuano poi a spiegarci che dobbiamo utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere le piazze. Peccato che, alla sera, l'ultima corsa del tram sia a mezzanotte».
Scettico, anche se un po' più cauto, il presidente dell'Ascom Patrizio Bertin: «Dal punto di vista dei commercianti, il provvedimento è scarsamente incisivo, dal momento che alle otto di sera quasi tutti i negozi sono chiusi - premette Bertin - Detto questo, però, dispiace che provvedimenti di questo tipo non vengano condivisi con le associazioni di categoria. Così facendo, infatti, si rischia che a passare siano messaggi sbagliati, come per esempio che si voglia chiudere il centro storico». Il rappresentante dei commercianti rincara poi la dose: «Se per i negozi il problema non si pone, altro discorso vale per baristi e ristoratori. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che ultimamente in centro sono stati fatti degli investimenti importanti».

«Se tra la gente passa il messaggio che in centro non si può più venire, il problema c'è eccome. Si rischia - conclude - anche di mandare un messaggio contradditorio. Se ritengo che il centro vada chiuso perché c'è troppo traffico, non posso poi far entrare chi è disposto a pagare. Anche la chiusura di via Dante andava condivisa con i commercianti».
Al.Rod.
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Il Gazzettino