LE INDAGINI PADOVA Stanno ascoltando alunni, insegnanti e genitori. Ma, soprattutto,

LE INDAGINI PADOVA Stanno ascoltando alunni, insegnanti e genitori. Ma, soprattutto,
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LE INDAGINI
PADOVA Stanno ascoltando alunni, insegnanti e genitori. Ma, soprattutto, stanno scandagliando le immagini di diverse telecamere di videosorveglianza. Così i carabinieri del nucleo operativo radiomobile e della stazione di Prato della Valle tentano di far luce sull'episodio capitato venerdì mattina all'istituto professionale Ruzza in zona Pontecorvo, dove qualcuno ha spruzzato una bomboletta di spray al peperoncino costringendo venticinque studenti, un professore e una professoressa a finire in pronto soccorso per una sospetta intossicazione. Alla fine tutti sono stati dimessi nello stesso pomeriggio senza particolari conseguenze, ma il responsabile del gesto deve ancora essere individuato. La sensazione diffusa è che si tratti di una bravata di un alunno.

LE BOMBOLETTE
I rilievi hanno fatto emergere che lo spray al peperoncino è stato spruzzato all'interno dell'area-spogliatoi e si è poi propagato in tutta la palestra, portando gli alunni ad avvertire mal di testa, bruciore agli occhi e difficoltà respiratorie. In palestra c'erano due classi seconde impegnate con la lezione di educazione fisica.
L'ACQUISTO
Due ragazzine, una di 15 e una di 16 anni, avevano con sé le bombolette. Erano state acquistate dai genitori e venivano portate a scuola in caso di necessità di autodifesa personale nel tragitto da casa all'istituto. «Non le abbiamo utilizzate. Qualcuno ce le avrà rubate» hanno spiegato le due alunne. Si sospetta che una bomboletta sia stata sottratta dallo zaino di una ragazzina, spruzzata e rimessa al proprio posto in spogliatoio.
IL CAOS
In via Sanmicheli venerdì mattina sono piombate cinque ambulanze, seguite da vigili del fuoco e carabinieri. Una mattinata da incubo. Gli alunni e i docenti sono stati trasportati nei due ospedali di Padova e in quello di Abano Terme.
«Mi ha chiamato mia figlia per avvisarmi di ciò che era successo - ha spiegato Katia Pivato, rappresentante dei genitori -. Le notizie sono state davvero confuse. C'è qualche genitore che nemmeno sapeva in quale ospedale fosse stato portato il proprio figlio. In ogni caso ciò che è successo è molto grave: portare a scuola uno spray al peperoncino è pericoloso. Non si sa mai chi può prenderlo e come può usarlo».
LA LEGGE
La normativa in materia dice che lo spray al peperoncino non può essere venduto aa ragazzi che non abbiano ancora compiuto i sedici anni. E proprio per accertare che la normativa vena rispettata, negli ultimi mesi i carabinieri del Comando provinciale hanno effettuato diversi controlli sia in città che negli altri comuni della provincia per verificare che le tabaccherie rispettino sia i vincoli legati alla vendita sia le caratteristiche prescritte per i prodotti. Gli spray possono evitare reazioni allergiche con conseguenze anche gravi.

Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino