Le donne del Pd: «Uniti per noi»

Le donne del Pd: «Uniti per noi»
Un doppio appello per l'unità del partito. A lanciarlo, le donne e i giovani del Pd, a fronte delle ipotesi di scissione che da giorni infiammano il dibattito interno e in vista...

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Un doppio appello per l'unità del partito. A lanciarlo, le donne e i giovani del Pd, a fronte delle ipotesi di scissione che da giorni infiammano il dibattito interno e in vista dell'assemblea del movimento politico in programma oggi. Così un gruppo di parlamentari, europarlamentari, amministratrici locali e sindacaliste hanno dato vita ad una petizione online. Tra loro anche la deputata di Maserada, Floriana Casellato e la senatrice di Montebelluna, Laura Puppato. Non compare, invece, almeno al momento, il nome della terza rappresentante Dem della Marca in Parlamento, Simonetta Rubinato. «Assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici scrivono le Donne democratiche - Il passato ci ha insegnato che le divisioni interne hanno sempre portato allo smarrimento dei nostri valori e a pesanti sconfitte, al contrario, i risultati migliori sono arrivati quando abbiamo trovato la forza di dare vita a grandi aggregazioni in grado di mostrare al paese e agli elettori la nostra forza propositiva per la società italiana. Del resto solo un Partito Democratico unito e forte rappresenta lo spazio per continuare il cammino di battaglie e conquiste della libertà femminile».

E stop alle divisioni chiedono anche i giovani dem trevigiani tra cui Stefano Pelloni, consigliere comunale a Treviso, Leone Cimetta, presidente dei Giovani Democratici Veneto e Marco Zabai, della segreteria nazionale: «Siamo stanchi di sentir parlare di rottamazione o di scissione, vogliamo ripartire dalle idee, dal dialogo, dall'incontro. Tornar a dar voce a chi non ce l'ha o non riesce a farla sentire. Il nostro impegno politico nasce con il Partito Democratico, abbiamo lottato per la crescita di questo luogo d'incontro e oggi lottiamo perché questo rimanga unito».
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Il Gazzettino