LE AZIENDE PORDENONE Mentre l'ultimo decreto governativo ha spostato in avanti

LE AZIENDE PORDENONE Mentre l'ultimo decreto governativo ha spostato in avanti
LE AZIENDEPORDENONE Mentre l'ultimo decreto governativo ha spostato in avanti lo stop dei limiti e delle chiusure delle fabbriche al 13 aprile nel mondo dell'economia si fanno...

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LE AZIENDE
PORDENONE Mentre l'ultimo decreto governativo ha spostato in avanti lo stop dei limiti e delle chiusure delle fabbriche al 13 aprile nel mondo dell'economia si fanno già avanti ipotesi sul quando e come ripartire. E in questa direzione va anche la decisione assunta dal Gruppo Electrolux a due settimane dalla fermata totale degli stabilimenti di riavviare l'attività nei laboratori di ricerca e sviluppo. Da lunedì nel sito di Porcia torneranno infatti al lavoro circa novanta addetti: saranno impegnati in particolare nelle attività di adeguamento dei prodotti ai nuovi standard legati alle etichette energetiche. Adeguamenti che devono rispondere a precise scadenze e sarebbero dunque non rinviabili. Semaforo rosso invece per la produzione fino a dopo Pasquetta.

PREFETTURA
Intanto prosegue nella prefettura di Pordenone l'immane lavoro di analisi e verifica delle oltre 1.200 attività economiche (si va dal piccolo negozio, all'impresa artigianale, all'attività dei terziario fino alla grande azienda manifatturiera) che hanno comunicato la loro continuità produttiva. La commissione istituita in prefettura ne fanno parte Regione, Camera di commercio, Guardia di Finanza, Confindustria e Confartigianato, mentre le organizzazioni sindacali vengono consultate ha finora valutato circa 800 casi. Tra questi quarantacinque le richieste che sono state bocciate, ci sono stati anche dei sopralluoghi e controlli nelle aziende, dalla commissione in quanto ritenute non strategiche ed essenziali. Ma ieri mattina Cgil, Cisl e Uil provinciali hanno fatto pervenire allo stesso gruppo di lavoro prefettizio una sorta di supplemento di indagine su una cinquantina di altre imprese. Il sindacato insomma ha chiesto un approfondimento su diverse realtà che non rientrerebbero nei criteri previsti per mantenere aperte le attività. Si chiede una verifica più puntuale di alcune situazioni. Perché un'azienda sta operando in un settore che dovrebbe essere chiuso? A quale filiera appartiene? Sta operando l'intero stabilimento, oppure soltanto una parte? Sono questi alcuni dei quesiti-tipo che il sindacato ha esposto alla prefettura dopo avere ricevuto gli elenchi delle aziende già valutate, che sono circa la metà di quelle che hanno comunicato all'ente territoriale del governo la prosecuzione della loro attività.
COLLABORAZIONE

Siamo convinti è l'esordio di Cristiano Pizzo, responsabile della Cisl provinciale - che la stragrande maggioranza delle imprese stia operando all'interno delle regole e dei cosiddetti codici Ateco previsti. Ma vista la nostra presenza sul territorio abbiamo anche ritenuto di segnalare alla commissione una serie di casi che riteniamo dubbi e sui quali chiediamo maggiore chiarezza. Riconosciamo alla commissione aggiunge il sindacalista che sta svolgendo un lavoro enorme e riconosciamo anche la volontà di collaborazione, ogni giorno infatti vi è un confronto con le nostre organizzazioni. Anche su questo fronte si è creato una sorta di modello Pordenone basato su confronto e collaborazione tra parti sociali e istituzioni. Ciò che deve essere chiaro sottolinea ancora Pizzo è che non vogliamo certo essere un ostacolo per le aziende. Ma la priorità deve essere quella delle condizioni di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori.
D.L.
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Il Gazzettino