La Venezia scomparsa nell'era dei Lumiére

La Venezia scomparsa nell'era dei Lumiére
CINEMALa Venezia d'inizi Novecento al 32. festival del Cinema Ritrovato a Bologna. In prima assoluta verranno oggi proiettati al cinema Lumière i film familiari realizzati nel...

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CINEMA
La Venezia d'inizi Novecento al 32. festival del Cinema Ritrovato a Bologna. In prima assoluta verranno oggi proiettati al cinema Lumière i film familiari realizzati nel 1900 da Giancarlo Stucky, forse i primi home-movies della storia del cinema, di sicuro i più rari, seguiti dalle vedute veneziane riprese nel 1929 da Mariano Fortuny. È l'occasione unica di poter vedere una città immortalata non da spettatori esterni, come cineoperatori Lumière o Pathé, o fotografi di vedute turistiche il cui unico intento è mostrare la particolarità dell'ambiente urbano, bensì da facoltosi veneziani che la ritraggono da un punto di vista di chi la vive.

LA STORIA
Giancarlo Stucky era figlio di Giovanni, quel che veniva definito il re dei mulini, l'uomo più ricco di Venezia. Nel 1900 si reca a Parigi e compra una macchina da presa con cui gira scene di famiglia, i giochi con i cugini, la festa del Redentore, le barche dei pescatori, il mercato di Rialto, i bambini poveri che lavano i panni per le calli, la gente che esce da messa a San Marco, le passeggiate sulla spiaggia del Lido. Dalla città dorata dei ricchi a quella popolare, dai momenti di festa a quelli della normalità quotidiana.
Uno spaccato di una città che non c'è più, che aveva una sua vita industriale (e il Mulino Stucky ero uno dei perni), ma anche di attività come la pesca e un inizio di turismo di élite negli alberghi Ciga.
I film di Stucky sono stati conservati dagli eredi della famiglia che hanno voluto dar via al progetto di restauro affidato al laboratorio bolognese de L'immagine ritrovata, uno dei migliori al mondo.
L'AMICIZIA
Giancarlo era molto amico di Mariano Fortuny e con il pittore, scenografo, designer, giravano per la città divertendosi con il nuovo strumento magico: il cinema. Purtroppo, molto del materiale Fortuny è andato perduto. Quando Palazzo Pesaro, atelier e casa archivio di Fortuny, venne data in amministrazione al Comune, la collezione subì pesanti perdite, anche se una parte ancora cospicua è rimasta ed è archiviata nel palazzo che porta il suo nome. L'aspetto curioso è che Mariano usava la macchina da presa sia per filmare che per fotografare, come è d'uso fare oggi con i cellulari: anche in questo Fortuny era geniale.
La giornata veneziana si conclude con la proiezione di Les Stucky, une fortune a Venise di Emiland Guillerme e François Rabate, che racconta la saga della famiglia con materiali d'archivio.

Giuseppe Ghigi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino