LA TRAGEDIA NOALE Di essere allergico alle noci lo sapeva. Quello che non sapeva,

LA TRAGEDIA NOALE Di essere allergico alle noci lo sapeva. Quello che non sapeva,
LA TRAGEDIA NOALE Di essere allergico alle noci lo sapeva. Quello che non sapeva, però, era che quel pane che stava mangiando, era stato impastato proprio con una farina a base...

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LA TRAGEDIA
NOALE Di essere allergico alle noci lo sapeva. Quello che non sapeva, però, era che quel pane che stava mangiando, era stato impastato proprio con una farina a base di quel frutto. Federico Anile, 22 anni di Noale (Venezia), lunedì sera si è sentito male quasi immediatamente: choc anafilattico e ricovero. I medici dell'ospedale di Mirano hanno provato a rianimarlo a lungo, ma purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.

LA CENA
Federico era stato a una cena con degli amici. Poi, una volta a casa, quel senso di malessere. «Mamma, non mi sento bene». La donna, Gina De Marchi, ha chiamato subito il 118: il ragazzo soffriva anche di una forma d'asma e quel malore poteva essere legato a una qualche difficoltà respiratoria. Con il passare dei minuti, però, la situazione ha continuato a peggiorare, fino a precipitare drammaticamente. I medici l'hanno caricato in ambulanza e portato in ospedale, dove è stato sottoposto alla terapia. Tutta la notte con il fiato sospeso, fino alla dichiarazione di morte cerebrale, ieri mattina.
FAMIGLIA SFORTUNATA
Un lutto che ha fatto tornare indietro di dieci anni la famiglia Anile. Nel giugno del 2009, infatti, la leucemia si era portata via il padre, Antonio, all'età di 53 anni. Quella morte fu uno choc per la città dei Tempesta: Antonio Anile, infatti, era estremamente conosciuto in paese, assessore ai Servizi sociali e medico di base. Proprio per le sue qualità umane e per le sue competenze l'allora sindaco Carlo Zalunardo l'aveva chiamato, nel 2004, a far parte della sua squadra di giunta. Qualche anno dopo, però, era subentrata la malattia. A maggio, a Genova, si era sottoposto a un intervento per il trapianto di midollo. Sembrava che il quadro clinico fosse destinato a migliorare, ma le condizioni di Antonio invece si sono aggravate, fino al decesso, inevitabile. Sposato con Gina, aveva avuto quattro figli. Giuseppe, Francesca, Filippo e Federico, appunto. Chi si è iscritto a Medicina, chi a Odontoiatria: i ragazzi avevano voluto ripercorrere le orme del padre. Anche Federico aveva voluto intraprendere un percorso legato alla sanità: dopo aver frequentato il liceo Majorana a Mirano, si era iscritto all'università a Padova, dove frequentava il corso di laurea in Igiene dentale. «Per Federico, come ai suoi fratelli, la scomparsa del padre era stato un trauma pesante - dice lo zio, Carlo - dieci anni fa erano tutti poco più che bambini. A loro è sempre mancato molto».
LE REAZIONI
«Non riesco a credere a quello che è successo, è incredibile. Siamo sconvolti per l'accaduto, era un ragazzo d'oro», commenta la sindaca di Noale, Patrizia Andreotti. Per lei, che nel 2009 era collega in giunta con papà Antonio, è una doppia ferita. Federico frequentava e viveva la cittadina della Rocca, di cui sentiva di far parte, come provano i tanti messaggi di addio arrivati dai social già da ieri pomeriggio. «Ciao amico, non ti dimenticheremo», «Riposa in pace compare», «Addio Fede, per me eri come un fratello».
APPROFONDIMENTI

Sul corpo del ragazzo non è stata disposta l'autopsia: le cause del decesso, nonostante la giovane età, non sembrano essere in discussione. Si sarebbe trattato di choc anafilattico, con ogni probabilità legato all'allergia alle noci, che forse potrebbe aver avuto delle ulteriori complicazioni legate all'asma di cui soffriva il ragazzo. I funerali non sono ancora stati fissati, ma con ogni probabilità si terranno nella chiesa della sua Noale nei prossimi giorni.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino