C'è una foto, a colori, dello stadio Heysel com'era trent'anni fa, a pagina 24, in primo piano una maglia della Juventus appoggiata alla balaustra, e la prima cosa che mi viene...
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A trent'anni da quella notte maledetta esce questo lavoro molto veneto ("1985 Stadio Heysel, 2015 Per non dimenticare...", edizioni Rig, 128 pagine, 29 euro), anzi, molto vicentino, esattamente come gli autori, i giornalisti del Gazzettino Domenico Lazzarotto e Luca Pozza e l'ex arbitro internazionale Luigi Agnolin, e come lavvocato Sergio Campana, ex calciatore e capitano del Lanerossi Vicenza e storico fondatore e presidente del sindacato calciatori e autore della prefazione, e come molti dei testimoni di quella partita di calcio diventata incubo: da Paolo Rossi, vicentino ad honorem, a Massimo Briaschi che quella partita la giocarono.
Il libro è il racconto accorato e commosso, fatto dai protagonisti (da Trapattoni a Boniek a Stefano Tacconi); da chi c'era e quel terrore lo ha toccato con mano ed è scampato all'incubo e alla morte, come i parenti e gli amici delle due vittime bassanesi, l'imprenditore Mario Ronchi e il dentista Amedeo Spolaore (la cui vedova, Alberta Bizzotto, parla per la prima volta); e da chi stava davanti alla tivù, impietrito di fronte all'orrore, come milioni di italiani, juventini e no, ad esempio lo stesso Agnolin, che volò a Bruxelles il giorno successivo, incaricato dalla Federcalcio di coordinare il rientro degli italiani, vivi e morti.
Fino ai giornalisti, i più grandi (da Gianni Brera a Candido Cannavò), a cominciare dal telecronista di quella tragica partita, Bruno Pizzul, per poi passare ai grandi inviati della carta stampata, fra i quali Giorgio Lago, storico capo della redazione sportiva e poi direttore del Gazzettino al quale il libro è dedicato e al quale Sergio Campana dedica una sentita prefazione.
Morte per gioco era il titolo del commento di Lago sulla prima pagina del nostro giornale, la mattina di giovedì 30 maggio 1985: Il troppo denaro, la volgarità dei rapporti umani, lo squadrismo, l'irrazionalità, il profitto che usa tutto e da tutto si fa usare: dietro questo massacro di gente schiacciata con il biglietto della partita stretto nella mano, c'è il crepuscolo di una illusione.
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Il Gazzettino