LA TESTIMONIANZA ROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando,

LA TESTIMONIANZA ROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando,
LA TESTIMONIANZAROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando, da settimane, la partita più importante. Riccardo Cotalini, 28enne di Bottrighe, è un arbitro in...

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LA TESTIMONIANZA
ROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando, da settimane, la partita più importante. Riccardo Cotalini, 28enne di Bottrighe, è un arbitro in forza alla sezione Aia di Adria. È tra i tantissimi eroi che, ogni giorno, combattono con mascherine, guanti e camice contro il Coronavirus. Il polesano lavora come infermiere anestesista all'ospedale di Piove di Sacco.

A PIOVE DI SACCO
Riccardo racconta le ultime giornate frenetiche vissute nella struttura ospedaliera: «Stavamo iniziando ad avere diversi casi positivi, tant'è che ci siamo subito attrezzati predisponendo un intero piano dove assistere i pazienti. Poi l'organizzazione è cambiata ulteriormente la settimana scorsa; ora siamo ospedale Covid-free, nel senso che i pazienti positivi sono stati trasportati in altri presidi ospedalieri, primo fra tutti Schiavonia. È un periodo delicato, con cambiamenti repentini: alcuni colleghi sono a casa in quanto contagiati dal virus, altri sono stati mandati in altri ospedali dedicati all'assistenza per il Coronavirus, ad aiutare i colleghi che stanno veramente combattendo in trincea. Altri colleghi sono stati spostati in altri reparti, a seconda delle necessità. Le figure sanitarie stanno lavorando in grande sinergia, per garantire la migliore assistenza possibile».
Cotalini ribadisce l'importanza delle misure restrittive imposte dal Governo: «Sono importantissime per prevenire la diffusione incontrollata del virus, che purtroppo è molto contagioso». Alle persone viene richiesto un sacrificio, ridurre i contatti sociali. «È difficile rimanere in casa, non poter frequentare amici e parenti, accantonare gli hobby, ma al momento è la strategia migliore per contenere il Covid-19 - osserva il 28enne - Credo che la giusta chiave di interpretazione sia concentrarsi su quello che possiamo fare piuttosto su quello che, al momento, ci è limitato. Dobbiamo capire che i sacrifici di adesso servono per proteggere non solo i nostri cari più a rischio, ma anche noi stessi. Come abbiamo potuto constatare, infatti, nessuno è esente da questa malattia. Le variabili sono tante e c'è sempre la possibilità, seppur minima, che anche la persona più in salute possa ammalarsi».
PASSIONE PER IL CALCIO
Nonostante il lungo stop dei campionati di calcio, l'arbitro e preparatore atletico della sezione di Adria non dimentica la passione per il pallone: «E' una bellissima attività, che sta andando avanti in altri modi: si partecipa a riunioni via chat, ci si sente per telefono, si ripassano i quiz tecnici, ognuno trova un modo per dare il proprio contributo. Questo momento può fungere da spunto per nuove idee, come reclutamento, raduni e tornei. Essere arbitri non è solo fischiare all'interno di una partita, è una qualità caratteriale, un modo di essere e di comportarsi in qualsiasi situazione di vita. Quando si potrà, tutta la sezione di Adria tornerà a dedicarsi all'arbitraggio, con la volontà che sia il nostro presidente Bordina che lo stesso presidente nazionale Nicchi conoscono bene».

Riccardo Cotalini inizia la carriera arbitrale nel 2006 e dirige gare per la sezione di Adria fino al giugno 2009. Il primo luglio dello stesso anno l'arbitro fa il salto nel Cra Veneto, dirige in Promozione e rimane fino al luglio 2015. Successivamente, l'adriese ricopre il ruolo di assistente di linea in Eccellenza, fino alla stagione 2016-2017. Cotalini torna a far parte della sezione di Adria e dall'annata calcistica 2017-2018 fischia nel campionato di Seconda categoria. Tra i riconoscimenti ottenuti dal fischietto, spicca l'inserimento, da parte del Comitato regionale veneto, nell'elenco degli arbitri Talent Uefa nella stagione 2009-2010.
Alessandro Garbo
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Il Gazzettino