LA TESTIMONIANZA PADOVA «Una bomba». Ecco cosa diventa il tram quando

LA TESTIMONIANZA PADOVA «Una bomba». Ecco cosa diventa il tram quando
LA TESTIMONIANZAPADOVA «Una bomba». Ecco cosa diventa il tram quando esce dalle rotaie e diventa ingovernabile. A fare questo paragone è un conducente padovano di lungo corso,...

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LA TESTIMONIANZA
PADOVA «Una bomba». Ecco cosa diventa il tram quando esce dalle rotaie e diventa ingovernabile. A fare questo paragone è un conducente padovano di lungo corso, dipendente di Busitalia e autista del tram dal giorno in cui il siluro blu ha fatto la prima comparsa in città. «Quando inizia a schizzare fuori dai binari, puoi solamente frenare e pregare. Anzi, più pregare che frenare. Il tram è come se fosse in coma, non ti risponde più». Il conducente chiede di mantenere l'anonimato, ma la sua è una testimonianza molto preziosa per capire cosa può essere successo lunedì sera alla Guizza e cosa passa in quei momenti nella testa di un'autista.

Partiamo dalle cause. Perché il mezzo è finito fuori strada?
«Mi sono informato immediatamente, tra colleghi non si parla d'altro. Il mezzo non è deragliato con la cabina anteriore: il problema è stato a metà. Si è trattato di un guasto meccanico su un carrello centrale, di quelli che vanno ad agganciare l'intero convoglio alla rotaia. Quel carrello ha ceduto e dopo l'incidente è stato trovato distrutto».
A che velocità correva il tram?
«Siamo in uno dei punti in cui si corre di più. Nel tratto rettilineo andiamo a 50 all'ora, in curva tra i 40 e i 45. Quando si è schiantato il mezzo andava dunque ad almeno quaranta all'ora».
È normale un guasto del genere?
«Molti di noi sostengono da tempo che la manutenzione è decisamente scarsa. Il problema di sicurezza esiste, proprio per questo motivo. Avevamo già avuto due deragliamenti simili all'Arcella, ma per fortuna in quel caso il tram andava a minor velocità e quindi gli incidenti erano stati di minor gravità. Nell'incidente dello scorso anno sempre alla Guizza, invece, c'era stato un guasto allo scambio. Ma un problema del genere non era mai capitato. Poteva andare decisamente peggio, poteva essere una tragedia».
Siete preoccupati?
«Di più. Siamo preoccupatissimi. Ho ricevuto la notizia da un collega. Avevo appena finito di cenare e la notte ho fatto fatica a dormire. Il problema è grave e questo ultimo episodio ci fa riflettere ulteriormente. Per fortuna l'incidente è capitato alle dieci di sera. Provate ad immaginare cosa avrebbe potuto succedere alle otto del mattino, con il traffico all'ora di punta e un'auto che sopraggiungeva. Lo ripeto: poteva davvero scapparci il morto».
Cosa serve?
«Più manutenzione. So che costa tantissimo, ma se non viene fatta succedono cose come questa. È doverosa, anche perché parliamo di un servizio ottimo, che piace alla gente di Padova e che viene utilizzato in maniera massiccia sia dai residenti che dai turisti. È un servizio splendido, ma serve uno sforzo in più».
Oltre ai guasti pericolosi, ci sono altri problemi minori?

«Me ne vengono in mente due, presenti fin dalla nascita e mai risolti del tutto. Il primo riguarda i condizionatori, che tante volte si bloccano quando c'è una temperatura eccessiva. I disagi si sono ripresentati puntualmente la scorsa settimana. E un altro problema è quello dell'appannamento dei vetri quando piove».
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino