Cinque anni e nove mesi di reclusione È la pesante condanna inflitta dal Tribunale di Padova a Monam Amamri, il 22enne tunisino domiciliato a Selvazzano che ha sconvolto la vita...
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La vittima ha dovuto chiudere in fretta e furia l'agenzia trasferendola altrove e senza darne comunicazione per non correre il rischio di incappare in nuove intimidazioni. Amamri, attualmente sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, una 45enne padovana, era accusato di estorsione, tentata estorsione e stalking. Era stato arrestato in flagranza dai carabinieri il 19 maggio di due anni fa. Si era recato in agenzia per incassare del denaro. La titolare gli aveva consegnato in mano una busta con 1.500 euro. I militari appostati all'esterno dell'agenzia avevano aspettato che il nordafricano aprisse la busta e contasse i soldi. Poi erano entrati in azione. Il tunisino era stato circondato e ammanettato. Il giochetto andava avanti da agosto 2014 quando Amamri si era recato in agenzia per chiedere un fido. Il prestito gli era però stato negato in assenza di garanzie. A quel punto il tunisino era diventato violento. In più occasioni si era recato in via dei Colli, dove aveva minacciato di morte la titolare dell'agenzia e aveva rovesciato la scrivania e altri oggetti dell'ufficio. Con il passare dei mesi aveva iniziato a estorcere denaro alla donna. Le chiedeva centinaia di euro per volta con la promessa di non importunarla più. E si era fatto pagare persino tre bollette dell'energia elettrica.
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Il Gazzettino