La Tempesta di Shakespeare a Padova Lo Stabile del Veneto tra danza e teatro

La Tempesta di Shakespeare a Padova Lo Stabile del Veneto tra danza e teatro
DANZALa danza è in grado di raccontare storie e personaggi di una narrazione teatrale, garantendo una chiara leggibilità della vicenda ma creando anche momenti onirici e visioni...

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DANZA
La danza è in grado di raccontare storie e personaggi di una narrazione teatrale, garantendo una chiara leggibilità della vicenda ma creando anche momenti onirici e visioni di grande fascino? Ha preso le mosse da questo interrogativo il progetto di messinscena della Tempesta di William Shakespeare in forma di opera danzata realizzato da Aterballetto (in coproduzione con CTB Brescia e con il Teatro Stabile del Veneto) con le coreografie di Giuseppe Spota e le musiche scritte ad hoc da Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro. E dopo il debutto allo Strehler di Milano, Tempesta arriva sul palcoscenico del Teatro Verdi dita Padova dal 12 al 16 dicembre (info tel 04987770213 www.teatrostabileveneto.it).

Il risultato è uno spettacolo che alle parole sostituisce il potere evocativo dei corpi in movimento restituendo un racconto che, come un prequel, inizia portando sulla scena tutto quello che nel testo viene detto ma non visto: dalla lotta fratricida tra Prospero, duca di Milano, e Antonio, aiutato dal re di Napoli, all'esilio del protagonista con la figlioletta Miranda. Gli avvenimenti del passato raccontati nel testo di Shakespeare dal vecchio Prospero alla giovane Miranda diventano dunque il filo narrativo della danza.
NEL VORTICE
Tutto prende vita proprio dalla tempesta che ha portato padre e figlia a naufragare sull'isola, per poi ripercorrere la linea degli eventi delineata da Shakespeare, evidenziando alcuni nuclei tematici di forte profondità umana. Nello studiare il testo un'immagine mi ha condotto all'altra (come succede nella storia di Shakespeare, in un continuo effetto domino), dando la possibilità all'immaginazione di espandersi, rimarca il coreografo Spota. Una scelta che prova ad andare al cuore di una delle invenzioni sceniche più straordinarie nell'opera del Bardo.
Questo spettacolo si presenta come paradigma della linea progettuale dello Stabile che mira a far dialogare danza, musica e teatro sottolinea il direttore Massimo Ongaro Crediamo molto in questa operazione di commistione tra i generi e siamo orgogliosi per averla compiuta a fianco di un'eccellenza della danza come Aterballetto. Tempesta permette un passo fondamentale alla danza italiana - gli fanno eco da Aterballetto - due teatri importanti ci producono e ci ospitano nelle loro stagioni, dopo il debutto al Piccolo di Milano. È la strada per una diffusione più capillare della danza e per rivolgerci a nuovi spettatori. Tempesta segna il nostro avvicinamento al mondo del teatro.
Prima del debutto patavino, il 12 ottobre, gli artisti incontrano il pubblico accompagnati da Antonio Audino (Rai Radio 3 e Il Sole 24 Ore).

Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino